Cerca

Influenza australiana, quasi 83mila a letto. E 1 su 10 l’ha già fatta

influenza generica gn
Quasi 400mila piemontesi sono stati a letto con l’Australiana negli ultimi due mesi. E quasi 83mila starebbero ancora lottando contro il raffreddore e la febbre in Piemonte dove l’incidenza è di circa 19,8 casi ogni mille abitanti (82.764), a fronte di circa 680.886 vaccinati di cui 661.912 dai medici di famiglia e 18.974 nelle farmacie. Una delle poche regioni in “rosso scuro” in Italia, ovvero, oltre «la soglia di massima intensità» come dicono gli epidemiologi che riscontrano, invece, come i positivi al Coronavirus siano in calo con un’incidenza di 261 contagi ogni mille abitanti contro una media nazionale di 296 casi nella stessa proporzione. I ricoverati in ospedale, secondo l’ultimo bollettino, sono 717 poco di più dei 664 di un anno fa quando, però, si annunciava la quarta ondata di Covid che avrebbe portato a circa 3mila ricoveri in gennaio. In Italia sono quasi 4 milioni e mezzo le persone colpite dall’australiana, secondo la stima dell’ultimo rapporto Influnet dell’Istituto superiore di sanità basato sulle osservazioni dei medici “sentinella”: nella seconda settimana dicembre sono stati stimati 917mila casi similinfluenzali con una incidenza di 15,54 casi su mille assistiti: numeri in calo rispetto ai 947mila casi con un’incidenza di 16,05 ogni mille abitanti riscontrata nei sette giorni precedenti, che hanno registrato il record italiano di ammalati per influenza rispetto a tutte le rilevazioni degli ultimi 24 anni quando tutti i maggiori picchi si erano fermati ad una incidenza attorno a 14 e in particolare negli anni 2018 e 2019, 2017 e 2018, 2004 e 2005, 2002 e 2003, ma sempre nel periodo tra l’inizio di gennaio e fine febbraio. L’Iss, non a caso, annota che ora «si arresta la crescita del numero di casi di sindromi similinfluenzali» sostenuta «oltre che dai virus influenzali anche da altri virus respiratori» in particolare il cosiddetto “virus sinciziale” presente nel 12% dei campioni analizzati e ritenuto responsabile di «un aumento del numero di infezioni respiratorie acute gravi con un rischio elevato di pressione sui sistemi sanitari». In Piemonte, nello specifico, si sono registrati valori massimi nel “record” di picco stagionale e anticipato rispetto agli anni passati: l’incidenza nell’ultima settimana indicava già come si fosse ammalato quasi il 2% della popolazione una settimana fa, con una punta di quasi il 5% fra i bambini fino a quattro anni, del 3,5% fra gli altri assistiti pediatrici tra cinque e 14 anni, ma solo dell’1% fra gli ultrasessantacinquenni, con molta probabilità, grazie alle vaccinazioni. Rapportando la stima ufficiale nazionale ai dati regionali si può ipotizzare che, da inizio rilevazioni, l’australiana abbia già colpito almeno 400mila piemontesi. Giovedì 15 dicembre secondo gli ultimi dati diffuso dal ministero della Salute, invece, i nuovi casi di Covid sono stati 1.519 in Piemonte. Sotto osservazione resta però il numero dei malati in ospedale: l’occupazione dei posti letto ordinari è al 10,4% a fronte di un 14,8% in Italia con Liguria, Umbria e Valle d’Aosta sopra il 30%, al 2,2% quello delle terapie intensive.
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.