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Salute
29 Aprile 2025 - 17:20
Lampade abbronzanti
Con l’arrivo dell’estate, il desiderio di sfoggiare una pelle dorata spinge molti a frequentare centri estetici e benessere, affidandosi a lampade e lettini abbronzanti. Ma dietro l’apparente innocenza di un'abbronzatura rapida si nasconde un pericolo ben documentato: l’aumento significativo del rischio di sviluppare melanomi e altri tumori cutanei.
La scienza è chiara. Già nel 2006 la Commissione Europea, attraverso il comitato scientifico dei prodotti di consumo, aveva emesso un verdetto inequivocabile: i lettini solari espongono la pelle a raggi ultravioletti (UVR) capaci di provocare melanomi cutanei, carcinomi squamocellulari e, in misura minore, carcinomi basocellulari. L’esposizione precoce, soprattutto prima dei 30 anni, aggrava ulteriormente il rischio, rendendo questa pratica particolarmente insidiosa per i più giovani.
Diversi studi di caso-controllo, ricerche di coorte e metanalisi hanno confermato che chi utilizza i lettini solari si espone a un rischio notevolmente maggiore di sviluppare il melanoma. E non si tratta di un incremento marginale: secondo Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma, una sola sessione di lampada abbronzante può aumentare il rischio di melanoma del 75%. L’esperto ha sottolineato come le lampade vadano trattate con la stessa cautela riservata al fumo di sigaretta, un paragone che rende evidente la gravità del fenomeno.
A confermare l’allerta arriva anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che stima in circa 10.000 i casi di melanoma e 450.000 i casi di altri tumori cutanei attribuibili ogni anno all’uso di lampade solari tra Stati Uniti, Europa e Australia. Secondo l’OMS, chi ha utilizzato un lettino abbronzante almeno una volta nella vita presenta un rischio di melanoma superiore del 20% rispetto a chi non lo ha mai fatto, e l’utilizzo prima dei 35 anni fa salire il rischio addirittura del 59%.
Non basta avere una pelle naturalmente più scura per sentirsi al sicuro: il rischio riguarda tutti, indipendentemente dal fototipo. La legge italiana, fortunatamente, vieta ai minori di accedere ai solarium, ma come sottolineano gli esperti, il pericolo non scompare magicamente al compimento della maggiore età.
La conclusione è chiara: l'abbronzatura artificiale non è un'alternativa innocua.
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