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Scienza alimentare

Il segreto della lunga vita dei pomodori risiede nell'autofagia

Scoperta una connessione tra autofagia e maturazione che ridurrebbe gli sprechi alimentari

Il segreto della lunga vita dei pomodori risiede nell'autofagia

Il processo che trasforma un pomodoro verde in un frutto maturo, rosso e succoso potrebbe dipendere da un meccanismo cellulare sorprendente: l’autofagia. Presente in quasi tutti gli esseri viventi – ad eccezione dei batteri – questo sistema di “riciclo interno” delle cellule è fondamentale per la loro sopravvivenza. Ora, un nuovo studio suggerisce che abbia anche un ruolo chiave nel regolare i tempi della maturazione dei pomodori.

Che cos’è l’autofagia?

L’autofagia è il processo con cui le cellule eliminano componenti danneggiati – come proteine o organelli malfunzionanti – per riutilizzarne i materiali. È un sistema di manutenzione interna, ma anche un meccanismo di risposta a stress, fame o infezioni. In pratica, le cellule impacchettano ciò che non serve più in piccole vescicole (chiamate autofagosomi), che poi si fondono con i lisosomi, organelli specializzati nella degradazione del materiale di scarto.

Ma cosa ha a che fare tutto questo con i pomodori? Secondo una ricerca del Volcani Institute, l’autofagia potrebbe regolare – o meglio, rallentare – la maturazione del frutto. I ricercatori hanno creato piante di pomodoro geneticamente modificate in cui è possibile disattivare temporaneamente questo processo. Il risultato? I frutti in cui l’autofagia è stata bloccata hanno iniziato a maturare più in fretta, producendo etilene – il gas responsabile della maturazione in frutti come mele, banane e pomodori – prima del tempo.

Meno sprechi, frutta più longeva

Questa scoperta apre scenari interessanti, soprattutto in campo agricolo e alimentare. Simon Michaeli, coordinatore dello studio, spiega che capire come l'autofagia regola la produzione di etilene offre l'opportunità di intervenire per controllare meglio i tempi di maturazione e ridurre gli sprechi lungo la filiera alimentare, dal campo alla tavola.

Il prossimo passo sarà identificare il preciso meccanismo molecolare che collega l’autofagia all’attivazione dell’etilene, un puzzle cellulare che potrebbe cambiare il modo in cui conserviamo e distribuiamo frutta e verdura.

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