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10 Agosto 2021 - 08:22
Simona Ventura (foto depositphotos)
C’è tanta Torino e tanto Piemonte nell’edizione numero 78 della Mostra del Cinema di Venezia, in programma dall’1 all’11 settembre ancora una volta diretta dal piemontese Alberto Barbera.
Tra le proiezioni speciali spicca e incuriosisce la presenza di Simona Ventura: con “Le 7 giornate di Bergamo” la showgirl di Chivasso esordisce alla regia. «È stata una vera sorpresa che mi ha riempito il cuore di gioia!», ha dichiarato lei stessa. «Ho scelto di fare la mia prima regia poiché avevo voglia di raccontare il mio punto di vista su un fatto che ha segnato profondamente le nostre vite. Racconto la costruzione dell’ospedale alla Fiera di Bergamo, spinta dall’immane forza, volontà e disperazione di un gruppo di Alpini guidati da Sergio Rizzini e coadiuvati da artigiani, imprenditori e tifosi dell’Atalanta, in soli 7 giorni».
Se non ci sono film legati al nostro territorio nel concorso internazionale, fuori gara si mostra “Django & Django” di Luca Rea, scritto insieme a Steve Della Casa: Quentin Tarantino è il narratore d’eccezione di un documentario su Sergio Corbucci, “il secondo miglior regista di western italiani”.
Anche la musica piemontese nelle proiezioni fuori concorso al Lido, con “Ezio Bosso. Le cose che restano” di Giorgio Verdelli: al centro della carriera e dell’esistenza di Bosso (1971-2020), che è stata quanto di più atipico si possa immaginare, sia per le vicende personali che professionali, c’è sempre stato l’amore per l’arte, vissuta come disciplina e ragione di vita.
Nel programma delle Notti veneziane si segnala “I nostri fantasmi” di Alessandro Capitani.
Omaggio alla storia del cinema torinese è il documentario che presenterà Daniele Segre, “Tonino De Bernardi – Un tempo, un incontro”, un’occasione per registi e pubblico di confrontarsi con l’intensità creativa del cinema di De Bernardi, 84 anni, ancora oggi un autore e un ricercatore appassionato ed entusiasta.
Sarà a Venezia e poi in sala (dal 13 settembre) il film d’esordio del braidese Stefano Sardo, sceneggiatore di serie tv come “1992”: il suo “Una relazione” racconta di Tommaso e Alice, una coppia da quindici anni, senza figli e non sposata, che d’improvviso decide di lasciarsi, gradualmente e senza drammi.
Doppia presenta piemontese alla Settimana Internazionale della Critica: in concorso “Mother Lode” di Matteo Tortone, girato nelle miniere d’oro delle Ande; come chiusura è stato scelto invece “La dernière seance” del torinese Gianluca Matarrese (vincitore del Tff con “Fuoritutto”). Nella sezione market della Mostra, infine, saranno presentati diversi lavori tra cui il film in realtà virtuale “Math is weird”, prodotto dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema.
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