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11 Gennaio 2022 - 08:45
Appuntamento giovedì 13 gennaio alle 21,25: in prima serata su Raiuno torna per la sua seconda stagione la fiction “Doc-Nelle tue mani”, tratta da una storia vera e interpretata dall’attore torinese Luca Argentero insieme a un gruppo di validi colleghi come Matilde Gioli e Simona Tabasco.
La prima annata - divisa per il pubblico televisivo in due parti - è stata un successo imprevisto e imprevedibile arrivando a registrare 9 milioni di spettatori e il 30 per cento di share nei suoi episodi di maggior successo. «Nessuno - spiega la co-produttrice Matilde Bernabei - pensava potesse ottenere questi risultati. Doc ha avuto anche un grande successo all’estero: ci era già capitato, ad esempio con “Don Matteo”, ma in questo caso abbiamo iniziato a venderla addirittura prima che andasse in onda, e poi anche dopo. Ora è arrivata in oltre 100 Paesi e ha avuto un grande successo in Francia. Stiamo anche aspettando che esca la versione remake in lingua inglese».
Tratta dalla vera vita di Pierdante Piccioni raccontata nel suo libro “Meno dodici”, scritto insieme a Pierangelo Sapegno, anche la seconda stagione si basa sulle vicissitudini del dottor Andrea Fanti, primario del reparto di Medicina Interna del Policlinico Ambrosiano, al quale un colpo di pistola nella prima storica puntata ha cancellato dodici anni di memoria.
Argentero, come si appresta a questa nuova stagione? «Alla vigilia della messa in onda c’è un grande senso di responsabilità, che si è tramutato però in grande entusiasmo. Soprattutto dopo l’avventura del set, durata sette mesi e con le tante difficoltà che questo periodo di Covid sta creando a tutte le produzioni. Sono orgoglioso, ho affrontato con grinta queste nuove storie».
Cosa ci dobbiamo aspettare da questa nuova annata? «Trovo davvero pazzesca la capacità degli sceneggiatori di scrivere questa serie, noi attori siamo consapevoli che l’unico compito è non rovinare le storie che ci mettono in mano. Sono felice anche perché in questo periodo siamo riusciti a creare un bel gruppo, questo set è un posto in cui è piacevole venire a lavorare ogni mattina, la troupe è una famiglia ormai. So che i numeri contano, specie dopo il successo dello scorso anno, ma sono molto felice di quello che abbiamo fatto, a prescindere che ci sia uno spettatore in più o uno in meno davanti alla tv».
Non ha paura che il grande pubblico possa identificarla troppo con Doc? «Credo che per un attore incontrare un personaggio con un consenso così allargato sia importante, non è detto che capiti in una vita intera. Quello che mi piace di lui è che non è diplomatico: grazie a Doc sono meno “torinese”, forse anche perché sto invecchiando sono più immediato, un po’ come lui e come è anche mia moglie Cristina. Non ho paura di restare intrappolato in questo personaggio, ho fatto tantissime cose prima di arrivare qui: se il pubblico mi identificasse con Doc sarebbe bello, positivo e di successo».
Se arrivasse un invito dal Festival di Sanremo sarebbe disponibile? «Certo. Penso che ormai potrei anche condurlo il festival... sto scherzando, ovviamente: sarebbe un piacere raccogliere l’invito di Amadeus, se arrivasse. Sarebbe davvero un onore tornare sul palco dell’Ariston, nel caso sono sicuro mi farei trovare pronto».
Prodotto da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, con la regia di Beniamino Catena e Giacomo Martelli, “Doc-Nelle tue mani” è scritta dalla coppia di sceneggiatori Viola Rispoli e Francesco Arlanch e si sviluppa su 8 serate per 16 puntate complessive.
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