Si erano svolte nel quasi assoluto segreto, la scorsa estate, le riprese torinesi della serie “Il re”, diretta dal regista di “1992”Giuseppe Gagliardi e interpretata da Luca Zingaretti. Ora il conto alla rovescia per vedere il risultato finale è agli sgoccioli, a marzo su Sky e in streaming su Now la fiction si potrà finalmente scoprire. Al centro del racconto Bruno Testori, il personaggio di Zingaretti, direttore del carcere San Michele: accanto a lui Isabella Ragonese nei panni di un’agente della polizia carceraria, Anna Bonaiuto nel ruolo di un pubblico ministero che indaga sulla rete di illeciti e connivenze che fanno capo a Testori, Barbora Bobulova che ne interpreta l’ex-moglie e Giorgio Colangeli nei panni del comandante della prigione e grande amico del direttore.
Girata tra Roma, Civitavecchia e Trieste, la serie “Il re” è però decisamente legata a Torino: sono infatti gli spazi dell’ex-carcere Le Nuove in via Borsellino a ospitare gran parte delle scene, tutte quelle ambientate nell’immaginaria prigione della storia. Più di un mese, tra giugno e luglio, per il Commissario Montalbano in città lo scorso anno: «Bruno Testori - dice Zingaretti - è un personaggio cupo, maestoso, contorto, controverso, un re per l’appunto. Interpretarlo è una sfida che ho accettato subito e che mi affascina, seguendone lo sviluppo, di pagina in pagina sempre più».
Il soggetto della serie è di Stefano Bises, Peppe Fiore, Bernardo Pellegrini, Massimo Reale e Davide Serino: Testori esercita nel carcere la sua personale idea di giustizia, il suo quarto grado di giudizio, al di sopra della legge dei tribunali e dei codici di procedura penale. Cos’è il bene e chi ha diritto di deciderlo? La serie sarà disponibile in tutti i paesi in cui Sky è presente. Non è la prima volta che la struttura di via Borsellino diventa location di un film o di una fiction (tra gli ultimi a girarvi Antonio Albanese con “I topi”): sono pochissime in Italia quelle disponibili (l’assenza di veri detenuti è una condizione inevitabile), spesso troppo moderne o diroccate.
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Solo a cavallo tra anni ’70 e anni ’80 Le Nuove vennero lentamente sostituite dalla nuova struttura delle Vallette, rimanendo a disposizione per mostre e da qualche tempo anche come set cinematografico ideale. Il regista Gagliardi non è nuovo alle riprese a Torino grazie alla lunga esperienza con la serie “Non uccidere”, girata per Rai con Miriam Leone. Anche per Zingaretti non è stata la prima volta in zona: nel suo curriculum i set di “Adriano Olivetti. La forza di un sogno” di Michele Soavi ma anche i film “Il comandante e la cicogna” di Silvio Soldini e “I giorni dell’abbandono” di Roberto Faenza, dal romanzo di Elena Ferrante.
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