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«Finalmente mi sono divertita. Santoro? Sì, ha tifato per me»

luisella costamagna

Alle battaglie è sempre stata abituata. In fondo, si tratta di una giornalista, una tosta. Una che non ancora trentenne si fece conoscere dal grande pubblico, al fianco di Michele Santoro, portandolo dentro inchieste di politica e fatti di cronaca. E’ per via del suo carattere vincente, quindi, che Luisella Costamagna, torinese, classe 1968, ha spiazzato tutti non soltanto partecipando a “Ballando con le stelle” ma, addirittura, vincendo, un’edizione che per lei si era messa male a causa di un brutto infortunio. A convincere definitivamente la giuria di Raiuno, quei passi di valzer al fianco del suo compagno televisivo, Pasquale Della Rocca, e tanta grinta. Una vittoria, quella del 23 dicembre scorso, non senza polemiche da parte delle solite malelingue proprio a causa della sua assenza di un mese seguita ai problemi al ginocchio e alla caviglia. «Le polemiche non mi interessano, ho risposto solo perché qualcuno si è permesso di insultare la mia famiglia» spiega Luisella a Torino per le vacanze.

Come si sente a quasi una settimana dal trionfo? «Sono stracolma di soddisfazioni. E’ stato un percorso difficile dopo l’infortunio: il ginocchio è guarito quasi subito, la caviglia, invece, era messa peggio a causa della tendinite e della distorsione».

La sua assenza ha suscitato critiche. «Lo so, ma non è stato facile per me rientrare, per questa ragione ho sbottato solo quando mi sono sentita dire “ti sei riposata per un mese”. Ho trascorso quel mese facendo terapia senza saltare un giorno».

Cos’è stato a convincere la giuria e il pubblico? «Io e Pasquale abbiamo ballato bene, sono abbastanza spiazzata dal dibattito, ho preso persino un 10 da Carolyn Smith».

Come si è avvicinata alla danza? E’ una sportiva? «Non sono mai stata una sportiva, da bambina giocavo a calcio, facevo al massimo i giochi della gioventù. A volte nuoto, sì, in estate faccio immersioni, sono la mia passione da qualche anno, ma non si tratta proprio di sport».

Com’è finita una giornalista “impegnata” come lei a “Ballando”? «Milly Carlucci me lo aveva chiesto già nel 2011, in quel momento ero una giovane freelance e non me la sono sentita. Ho sempre avuto un percorso anarchico come giornalista, avrei potuto fare ciò che volevo ma solo quest’anno ho pensato che, finalmente, potevo permettermi uno show. Ho capito di potere affrontare questa sfida anche da un punto di vista psicologico».

Col senno di poi è contenta di averlo fatto? «Sì, mi sono divertita. Avevo voglia di camuffarmi, di mettermi finalmente un vestito con le frange. Ho sentito di poterlo fare senza patemi. “Ballando” è un talent, dietro c’è una macchina professionale seria. Se un direttore di testata può andare a giocare a tennis, perché io non posso ballare?»

E il mondo del giornalismo come ha preso questa partecipazione? «Pensavo che avrei avuto più critiche, invece no. Costanzo e Santoro mi hanno fatto sentire il loro appoggio e anche tanti altri nomi del mondo dell’informazione e della politica. In fondo, conta la serietà in tutto ciò che si fa, che sia un’inchiesta o un ballo».

E adesso, cosa c’è nel suo futuro prossimo? «Sono e rimarrò una giornalista, questo è innegabile, ma non è detto che non possa occuparmi, oltre a manovre e cronaca, anche di cose più leggere. In ognuno di noi esiste un lato più leggero, il mio non aspettava altro che di venire fuori».

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