Il
taekwondo è sport di cui si parla e si scrive poco, quasi esclusivamente alle
Olimpiadi, dove le soddisfazioni non mancano mai. Ieri la
prima medaglia italiana a
Tokyo 2020 è arrivata proprio dalla disciplina di origine coreana ed è stata l’
oro del 20enne
Vito Dell’Aquila nei
58 kg.
Il nuovo re a cinque cerchi («Mi sono vaccinato per questo, fatelo tutti», ha detto), che in finale ha sconfitto per 16-12, con un’entusiasmante rimonta, il
tunisino Mohamed Jendoubi, autore nel turno precedente dell’eliminazione del n.1 coreano
Jun Jang, viene dal comune brindisino di
Mesagne, proprio come
Carlo Molfetta, campione a Londra 2012 nei 90 kg. Anche
Mauro Sarmiento era stato grande protagonista ai Giochi, con l’argento di Pechino 2008 e il bronzo di Londra negli 80 kg. A proposito di fucine di podi, quella per eccellenza è la scherma e ieri un altro pugliese, il
foggiano Luigi Samele nella sciabola si è issato fino alla finale, persa per 15-7 contro il fuoriclasse ungherese
Aron Szilagyi, al suo terzo titolo consecutivo, dopo aver recuperato in semifinale da 6-12 a 15-12 contro il coreano
Kim Junghwan.
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C’è stato un po’ di rammarico nella
spada femminile per l’uscita di scena nei quarti di
Rossella Fiamingo e della comunque ottima vercellese
Federica Isola, condannata per 11-10, all’ultima stoccata nel minuto supplementare. Nel
ciclismo ha deluso
Vincenzo Nibali, nella gara in linea che ha laureato vincitore il colombiano
Richard Carapaz. Nel
tennis hanno passato il turno il 26enne torinese
Lorenzo Sonego, che è stato guerriero, come al solito, e ha annullato un match-point al giapponese
Taro Daniel, prima d’imporsi per 4-6, 7-6, 7-6. Avanti anche
Fabio Fognini, per 6-4, 6-4 sull’altro nipponico
Yuichi Sugita. La squadra di
volley maschile, guidata da Chicco Blengini, è risalita da 0-2 e ha prevalso al tiebreak (26-28, 18-25, 25-21, 25-18, 15-11) sul
Canada. Le ragazze del
basket 3x3 al debutto hanno avuto la meglio per 15-14 sulla
Mongolia. Ancora una sconfitta, la terza di fila, per il team del
softball, per 5-0 a opera del
Giappone. Nel nuoto
Alberto Razzetti ha centrato l’accesso alla finale dei 400 misti, imitato nell’omologa distanza femminile da
Ilaria Cusinato e nei 400 stile libero da
Gabriele Detti. Il punto di forza della spedizione del pugilato,
Irma Testa, ha superato nei 57 kg la russa
Liudmila Vorontsova, argento iridato, ed è entrata negli ottavi.