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Juventus, un altro 1-0 per battere lo Zenit: qualificazione in tasca

Zenit St. Petersburg v Juventus FC: Group H - UEFA Champions League
Match-ball sfruttato, la Juve batte lo Zenit ed è a un passo dagli ottavi: per la matematica certezza bisognerà aspettare, ma il colpo di testa di Kulusevski vale tantissimo. Un altro 1-0, è il quarto consecutivo, e i bianconeri continuano la striscia vincente. Era prevedibile qualche rotazione, anche perché domenica sera c’è il derby d’Italia contro l’Inter, e così Allegri rinuncia a Danilo e Cuadrado: sulla fascia destra viene confermato De Sciglio, a sinistra torna Alex Sandro, in attacco Morata è supportato da Bernardeschi e Chiesa. La sorpresa del tecnico è McKennie, che agisce in mediana con Locatelli e Bentancur. La Juve vuole sfruttare il “match-ball” qualificazione e fin dalle prime battute di gara tiene tanto il pallone, superando anche il 60 per ceto di possesso. Di occasioni, però, se ne vedono poche: i russi si difendono bassi e ordinati, senza concedere nulla e provando a ripartire in contropiede. E, quando Bernardeschi scivola nella sua metà campo, arriva il primo tiro in porta e la prima occasione della gara, con Claudinho che dalla distanza impegna seriamente Szczesny, reattivo nella respinta. Il pallone non gira veloce, così la formazione di Semak non rischia praticamente nulla e la Juve chiude il primo tempo con cinque tentativi ma zero conclusioni in porta. I tecnici confermano gli undici di partenza, ma nella ripresa le difese sono più aperte: McKennie viene servito da Morata e si presenta a tu per tu con Kritsyuk bravo a chiudere lo specchio, Bonucci è super nell’immolarsi sulla conclusione di Claudinho. Poi, dopo un nuovo pericolo del brasiliano dello Zenit, Allegri opta per un tris di cambi: dentro Cuadrado, Arthur e Kulusevski, fuori Alex Sandro, Locatelli e Bernardeschi. Il risultato rimane bloccato fino all’86’, quando un cross di De Sciglio trova il colpo di testa vincente di Kulusevski. Allegri non guarda l’ultima occasione dello Zenit a tempo scaduto e rientra negli spogliatoi prima del triplice fischio, ma ormai vede gli ottavi.
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