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01 Giugno 2022 - 08:25
LONDON, ENGLAND - MAY 31: Roberto Mancini, Head Coach of Italy enters the pitch prior to the Italy Training Session at Wembley Stadium on May 31, 2022 in London, England. (Photo by Claudio Villa/Getty Images)
La Finalissima contro l’Argentina di questa sera chiude un ciclo che a Wembley, meno di un anno fa, aveva toccato il suo punto più alto con la conquista dell’Europeo: alla vigilia della sfida contro l’Albiceleste, il ct azzurro, Roberto Mancini, promette coraggio per l’Italia che verrà. «Domani sera (oggi, ndr) si concluderà un ciclo, dalla prossima partita inseriremo diversi giovani per il futuro - le parole del ct dell’Italia -. Per ricostruire occorre continuare a scegliere i giocatori sempre con una logica, poi da parte mia servirà coraggio, perché ci saranno tanti giovani. Non vuol dire che andranno via 15-20 giocatori, ma inseriremo dei giovani per capire quanto valgono e se potremo contare su di loro per il futuro». Prima però ci sarà da onorare la sfida contro la squadra di Lionel Scaloni. «È un grande piacere essere a Wembley - ha continuato -. A luglio eravamo qui a festeggiare e sicuramente c’è un po’ di emozione. È bello giocare questa partita, Italia-Argentina del resto è una classica del calcio mondiale e sarà una grande sfida. Possiamo dare spettacolo anche se con qualche defezione. Dispiace non avere Chiesa, Immobile, Berardi e Verratti. Ma anche così siamo forti, così come lo è l’Argentina».
Il volto nuovo tra i convocati per il match con l’Albiceleste è quello di Wilfried Gnonto, l’attaccante classe 2003 dello Zurigo che ha fatto tutta la trafila nelle giovanili azzurre guadagnandosi la chiamata del ct dopo lo stage dedicato ai calciatori di interesse nazionale. È l’ennesima dimostrazione dell’attenzione che il ct ha per i giovani, quei giovani che faticano a trovare spazio in campionato: «Stiamo cercando di lavorare per il futuro, per migliorare - ha aggiunto Mancini -. Se i club fanno o non fanno giocare i giovani non posso deciderlo io. Noi cercheremo di avere più conoscenza dei giovani e vogliamo fare le cose per bene, ma non possiamo certo pregare nessuno se non lo vogliono fare». Annunciando l’impiego di Belotti («giocherà lui perché era il secondo attaccante all’Europeo»), Mancini ricorda quel Diego Maradona che ha contribuito a creare un legame ancora più forte tra Italia e Argentina: «Ho avuto la fortuna di giocarci tanti anni contro - ha raccontato - ed è stato un grande onore. E’ un dispiacere non averlo qui con noi».
In conferenza assieme a lui, il goleador della finale di Wembley, Leonardo Bonucci: «È doveroso goderci quest'ultima giornata con Giorgio - ha detto - è stato un grande compagno di campo e di vita. Da dopodomani continuerò a fare ciò che ho sempre fatto, essere da esempio. Da Chiellini ho imparato la capacità di elaborare in breve tempo situazioni difficili e portare la soluzione, io sono molto più sanguigno. Quello è il segreto che ha fatto diventare Giorgio una grande persona e un grande capitano».
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