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Ora parla Cobolli Gigli: «L’errore della Juve? Mandare via Marotta»

CobolliGigli

Adesso Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus in B (roba da segnare carriere e personalità), dice che si fida dell’avvocato Cantamessa e della sua “ipotetica difesa” della Juve, per un nuovo processo. Anzi, per nuovi processi: la sentenza plusvalenze costata cara alla Juve è solo l’inizio di uno tsunami. L’avvocato Cantamessa, che nulla c’entra con la Juve ma anzi addirittura legale del Milan, ne è convinto. Ma al di là di quanto parla, è un po’ come se per fare la formazione per la prossima partita, dovessimo dar retta ad Adani anziché all’allenatore. In casa bianconera, poi, non dimentichiamo che all’epoca di Calciolpoli avevano fiducia nel compianto Zaccone, che “patteggiò” di fatto la retrocessione.

L’ex presidente, comunque, parla in libertà a Radio Sport Anch’io. Gli chiedono se, incontrando Agnelli gli «tirerebbe le orecchie». Lui risponde così: «Le orecchie non so se le troverei in mezzo a tutta quella barba, quindi lascerei stare. Lo ringrazierei per quello che ha fatto nei primi anni della Juve, per gli scudetti vinti, anche grazie all’aiuto di Marotta. Gli direi che ha fatto male a circondarsi di una serie di persone». «La storia si ripete - ammette Cobolli Gigli -, ma qui gli argomenti sono completamente diversi: Calciopoli investigava i rapporti non sani tra le squadre e gli arbitri, qui invece è un discorso che riguarda le plusvalenze. Aspettiamo che la Corte d’Appello della Figc faccia uscire il suo ricorso per capire le motivazioni per cui solo la Juve ha avuto 15 punti di penalizzazione e le altre squadre no. Intanto - aggiunge - la Juve ha fatto ricorso al Coni, che potrà dare degli esiti, ma non cambierà la penalizzazione, cioè potrà solo cancellarla o mantenerla».

E se il campionato in corso diventa una scalata dell’Everest, il grande interrogativo riguarda l’Europa. La Juve potrebbe ritrovarsi esclusa dalle coppe? L’Uefa deve ancora pronunciarsi, ma cosa aspettarsi? «Un atteggiamento rigido della Uefa. Evelina Christillin, membro del consiglio Fifa in quota Uefa e tifosa della Juve, ha detto che è una botta pesante, che bisogna ripartire a testa bassa, ma anche lei ha fatto presente che sono state fatte una serie di cose che l’hanno indotta a prendere le distanze dalla dirigenza della Juve. Quindi è chiaro che sono state fatte delle cose che non dovevano essere fatte e che è mancata una persona importante come Marotta. Non voglio divinizzarlo, ma era in grado di gestire bene il settore sportivo».

E il futuro? «Mi sembra che il nuovo presidente Ferrero sia stato molto chiaro dicendo di volersi difendersi in ogni occasione senza però, diciamo così, arrivare a fare casino. Poi è anche logico che l’ad chiamato a dare risposte cerchi di essere dalla parte della propria società. Se sono stati dati 15 punti di penalizzazione, devono avere alla base una serie di considerazioni forti». Lezione non imparata dopo Calciopoli? «Sì, anche l’azionista avrebbe dovuto muoversi in anticipo: non aveva probabilmente percepito, dando fiducia al lavoro del cugino, la situazione della gestione della Juventus. Forse anche il cda della Juve, quotata in borsa, avrebbe dovuto pretendere di essere informato di più».

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