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IL DRAMMA DI TEK
27 Giugno 2023 - 07:30
Il portiere della Juventus, Wojciech Szczesny, racconta il suo dramma in campo
Era il 13 aprile scorso, alla fine del primo tempo della sfida contro lo Sporting Lisbona Wojciech Szczesny si accascia a terra e suona l’allarme. Il polacco della Juve esce tra le lacrime e tra le preoccupazioni di staff e compagni, alla fine sarebbero state semplici palpitazioni, tachicardia e affanno respiratorio. La paura, però, resta ancora oggi, anche se sono passati due mesi e mezzo dal dramma: «È stato spaventoso, pensavo davvero che stavo per morire – ha raccontato al canale polacco Canal Plus Sport Polonia – e dopo aver passato una palla al difensore mi sentivo come se il mio cuore stesse per esplodere: durante un calcio d’angolo ho detto ad Arek (Milik ndr) che stavo male ma i giocatori dello Sporting stavano già battendo un calcio d’angolo, il dolore al petto era orribile e fino ad oggi non sappiamo ancora quale fosse la ragione dietro. Probabilmente problemi alla schiena o alla colonna vertebrale».
Oltre al dramma personale, durante la stagione si è parlato tanto di un rapporto conflittuale con il tecnico Massimiliano Allegri: «Abbiamo un bel rapporto, lo rispetto perché è capace di dirmi cose che nessun altro farebbe – ha fatto chiarezza Szczesny - siamo anche vicini di casa da quando mi sono trasferito a Torino, quindi direi che è un mio grande amico». Ad aprile saranno 34 candeline, l’estremo difensore comincia con le riflessioni per il futuro: «Il ritiro con la Polonia è molto vicino, sto giocando già più a lungo del previsto – ha svelato il classe 1990 – e smetterò quando sentirò di non poter dare il 100 per 100 in campo: voglio finire ad alto livello, ma sicuramente non lo annuncerò e lo terrò come sorpresa perché non voglio nessun addio».
E poi cosa farà? «Voglio giocare un po’ per divertirmi, non so davvero in che modo o come – ha continua – e mi concentro principalmente sulla mia famiglia e mio figlio, perché durante una stagione trascorro un terzo del mio tempo da solo e non è divertente per mio figlio e ovviamente per me». E proprio con il piccolo Liam c’è un retroscena davvero tenero: «Un giorno, mentre stavamo parlando di porre fine alla mia carriera con la mia famiglia, mio figlio ci ha sentito e mi ha chiesto se passerò più tempo con lui dopo aver smesso – ha raccontato Szczesny – e ho risposto di sì: mi ha chiesto se potessi ritirarmi adesso, mi sono molto emozionato». Quel momento, però, non è ancora arrivato: Tek ha ancora da difendere la porta bianconera.
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