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AMICI NEMICI

Dalle tensioni all'affaire Ricci: Cairo e Lotito a colloquio

Nel 2021 sfiorarono addirittura la rissa, ora trattano per il giovane regista

Il presidente del Torino, Urbano Cairo

Il presidente del Torino, Urbano Cairo

Dalle tensioni alle questioni di calciomercato, Urbano Cairo e Claudio Lotito possono tornare a fare affari insieme. Eppure il sereno è tornato soltanto da qualche mese, con il patron biancocelesti che si prodigò in prima persona per la norma “salva-calcio”: di fatto, i club hanno potuto spalmare i debiti accumulati con i mancati pagamenti Irpef rimasti sospesi a causa della pandemia di Covid-19. In precedenza, però, furono tanti i motivi di discussione e tensione che videro protagonisti i numeri uno di Torino e Lazio. E proprio durante il periodo del Coronavirus i rapporti raggiunsero i minimi storici tra accuse di tamponi finti e una “quasi” rissa. Nella sfida d’andata della stagione 2020-2021, i biancocelesti passarono al Grande Torino e giocò anche Immobile, che fino a pochi giorni prima era risultato positivo al Covid e poi si era negativizzato. E al ritorno fu ancora peggio, con i granata di Nicola che si salvarono con lo 0-0 finale e tra Cairo e Lotito si sfiorò il parapiglia sulle tribune dell’Olimpico.

Ora che è tornato il sereno, i due patron si siederanno intorno a un tavolo per fare affari. In tanti anni alla guida delle due società hanno completato soltanto operazioni di secondo piano, con i “carneadi” Cavanda, Gonzalez e Fares passati da Roma a Torino. Ora, invece, l’oggetto della contesa è un big come Samuele Ricci: il regista piace non poco a Maurizio Sarri e il patron della Lazio deve necessariamente intervenire in entrata dopo l’addio di Milinkovic-Savic, anche se l’editore alessandrino sta continuando a resistere. Le offerte che arrivano dalla Capitale sono sempre più alte, ora si è sfondato il muro dei 25 milioni visto che a quella cifra bisognerebbe aggiungere ancora i bonus. Le distanze, quindi, sembrano assottigliarsi sempre di più, anche se il centrocampista ha fatto una sorta di patto con i tifosi. «Non me ne vado» diceva domenica mattina ai presenti sugli spalti del centro sportivo di Pinzolo, dove il Toro sta proseguendo il ritiro estivo. La tentazione Champions, la prospettiva di giocare per palcoscenici più importanti, la possibilità di andare da chi come Sarri sa davvero esaltare i registi: di motivi per tentennare, lato Ricci, ce ne sono davvero tanti. E anche per Cairo, dal momento che riuscirebbe quasi a triplicare l’investimento fatto a gennaio del 2022 con i dieci milioni di euro versati nelle casse dell’Empoli per assicurarsi un talento dal futuro assicurato anche nell’Italia di Mancini. La partita è assolutamente aperta, anche se Ricci sta continuando a lavorare regolarmente insieme al resto dei compagni e la Lazio ha iniziato a valutare le possibili alternative al granata, Torreira su tutti.

Intanto, oggi a Pinzolo è stato il giorno del battesimo di Tameze: il centrocampista, prelevato dall’Hellas Verona, ha svolto le prime sedute agli ordini di Juric, suo allenatore già ai tempi gialloblu. Per Radonjic, infine, l’allarme è rientrato, con il serbo che non ha più accusato dolore al soleo della gamba sinistra.

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