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MAXI OPERAZIONE
30 Agosto 2023 - 19:51
Il difensore del Torino, Alessandro Buongiorno, finirà all'Atalanta
La notte porterà l’ultimissimo consiglio, ma ormai sarà molto sorprendente vedere una fumata nera. Perché tutti i pezzi del puzzle stanno trovando il loro posto, tutti i protagonisti della vicenda stanno sciogliendo i dubbi e si viaggia spediti verso la conclusione positiva della maxi-operazione. Alessandro Buongiorno finirà all’Atalanta, Duvan Zapata e Brendon Soppy (quest’ultimo in prestito) arriveranno al Toro con l’aggiunta di un assegno di circa 17 milioni di euro con beneficiario il club di via Arcivescovado. Non è stato semplice arrivare all’accordo definitivo, o meglio non è stata così in discesa come si pensava nella giornata di martedì: il centrale aveva ancora qualche riserva a lasciare la squadra nella quale è nato e cresciuto, il colombiano voleva rifletterci su e soprattutto arrivare a uno stipendio da quasi tre milioni di euro. Tanto che Buongiorno, da professionista qual è, si è anche presentato regolarmente all’allenamento al Filadelfia agli ordini di Ivan Juric. Già, perché poi di mezzo c’era anche l’allenatore croato: lui sì che ha storto il naso sull’operazione, perché Alessandro era l’unico davvero incedibile. Voci di corridoio dicono che è non l’ha presa bene, ma per il momento non trovano conferme le “sparate” di possibili dimissioni.
Nel frattempo, invece, il presidente Cairo aveva già deciso, ingolosito da una valutazione del “canterano” che ormai aveva raggiunto i 25 milioni di euro. È tutto pronto per lo scambio, ora si aspettano soltanto di limare gli ultimissimi dettagli e poi Gasperini abbraccerà un profilo dal sicuro futuro in azzurro, mentre Juric si ritroverà un attaccante che ad aprile compirà 33 anni e che, al netto dei suoi 109 gol in 284 presenze in serie A, ha saltato 25 partite per infortunio (quasi sempre muscolare) nelle ultime due stagioni. Nel pacchetto, poi, verrà inserito anche Soppy, che l’anno scorso ha collezionato appena 15 gettoni in campionato con i nerazzurri. Sullo sfondo, intanto, esplode la rabbia dei tifosi del Toro, che ancora speravano che nel calcio di oggi (r)esistessero le bandiere.
Nessuno, però, se la prende con Buongiorno, ma l’obiettivo delle critiche è senza dubbio Cairo. Perché veder andare via l’ultimo figlio del Filadelfia, che fino a poche settimane fa dichiarava amore al Toro e lo vedeva come un punto di partenza e non di arrivo, è un colpo al cuore che non verrà digerito facilmente. Avrebbero sopportato meglio l’addio di Schuurs o di Ricci, pezzi pregiati che anche Juric avrebbe sacrificato in caso di offerte irrinunciabili, ma non Buongiorno, al netto di un’operazione comunque da 25 milioni. I sentimenti, infatti, non hanno prezzo e non hanno valutazioni. Sembrava essere così anche per Cairo, a leggere il suo messaggio social dopo il rinnovo del ragazzo. E invece, nemmeno 50 giorni dopo, si è smentito da solo.
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