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Allegri, fantasmi neroverdi: che tonfi contro il Sassuolo a Reggio Emilia

L'allenatore bianconero ritrova una squadra che gli ha riservato diversi dolori

Era da tempo che la Juventus non si trovava così in alto in classifica. Dieci punti in quattro partite significano secondo posto alle spalle di un’Inter che, almeno in questo avvio di campionato, si è rivelata pressoché perfetta, con un percorso senza sbavature con quattro vittorie e condito da 13 gol fatti e appena uno subito. Al netto della graduatoria, però, i bianconeri pensano solo a fare la corsa su se stessi, con l’obiettivo dichiarato dallo stesso allenatore che non cambia. «La priorità è finire tra le prime quattro per tornare a giocare la Champions» ripete Massimiliano Allegri quasi come un mantra. Eppure le sensazioni per recitare un ruolo da protagonista ci sono tutte, da una fase difensiva che funziona (due gol subiti e seconda miglior retroguardia del torneo) e un tandem d’attacco che fa paura, con Dusan Vlahovic e Federico Chiesa che stanno tornando devastanti dopo una stagione fin troppo tormentata dagli acciacchi fisici.

Ora c’è l’esame Sassuolo, una trasferta che rievoca ad Allegri tutt’altro che bei ricordi, nonostante sia stata una delle sue prime panchine, con la stagione 2007-2008 vissuta in Emilia conclusa con la storica promozione del club in B. Perché se da una parte si tratta di una delle squadre contro cui ha ottenuto più vittorie, 11 successi in 16 precedenti con una media punti pari a 2,13, dall’altra proprio al Mapei Stadium ha subito alcune delle sconfitte più dolorose della sua carriera. C’è quella del gennaio 2014, al primo confronto in assoluto contro i neroverdi, con il 4-3 con poker di Berardi che gli costò la panchina del Milan; oppure quella dell’ottobre dell’anno successivo, nel 2015, quando la Juve perse 1-0 e si ritrovò più vicina alla zona retrocessione che alle posizioni nobili. Proprio quel tonfo, però, diede la scossa per l’incredibile cavalcata scudetto, con le 11 vittorie di fila che partirono proprio la domenica dopo la batosta neroverde.

Oggi la Juve non ha bisogno di scosse, ma soltanto di conferme: le prime quattro giornate hanno dato i primi segnali, adesso serve proseguire sulla strada tracciata. La prima settimana di coppe europee della stagione ha ulteriormente caricato i bianconeri, che sono stati costretti a guardare al televisore sul divano le gare di Champions League, Europa League e Conference League delle sette italiane. Per quel che riguarda la formazione, il tecnico ha provato Gatti insieme a Bremer e Danilo, mentre sulla corsia mancina si dovrebbe rivedere Cambiaso. In attacco, invece, nessuna novità: avanti tutta con Chiesa e Vlahovic.

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