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VIGILIA GRANATA

Juric sprona il Toro: "Ecco in cosa manchiamo ancora". E Zapata...

Il tecnico aspetta il "suo" Verona: "Mi aspetto una partita sporca, sarà una battaglia"

Anche Ivan Juric ha avuto la stessa sensazione di incompiutezza dopo la sconfitta di Roma contro la Lazio. «Le statistiche erano top, per 60 minuti non abbiamo concesso nulla, però si vedeva che mancava qualcosa» ammette l’allenatore alla vigilia della sfida contro il “suo” Hellas Verona. E adesso vuole rivedere tutto: «Eravamo senza energie e con poca carica, in settimana abbiamo lavorato in ottica del recupero delle forze e domani mi aspetto di rivedere quella voglia messa contro la Roma» la richiesta del croato ai suoi ragazzi. Anche perché si entrerà in una delle due settimane più delicate dell’anno, quella che porterà al derby d’andata contro la Juventus da giocare sabato prossimo allo Stadium.

Juric, penserà a qualche rotazione visti gli impegni ravvicinati?
«Non è un discorso che riguarda Zapata, voglio vedere la sua progressione nel lavoro. Non avremo a disposizione Vojvoda che ha subito una bella botta, in difesa siamo contati».

Era prevedibile questa emergenza in difesa?
«Ora Buongiorno ne avrà per un po’, credo per quattro settimane più una di lavoro con la squadra. Djidji è tornato e speravamo che andasse meglio, di Zima non ce lo aspettavamo e abbiamo preso un giocatore che seguivamo da tempo (Sazonov, ndr): la società ha fatto quello che doveva».

Tornando al Verona, che partita sarà?
«Il Verona ha un bello spirito, ha messo in difficoltà Milan e Atalanta e ha battuto la Roma. Giocano 3-4-3, sarà una battaglia e mi aspetto una partita sporca. Dobbiamo portarla a casa e sfruttare ogni situazione. Poi c'è il derby, li abbiamo fatto bene ma con un pari e tre sconfitte: dovremo fare meglio»

Riproporrà di nuovo con Sanabria e Zapata?
«Dipende contro chi giochiamo, che tipo di difesa affronti. Si basa molto su questo. Contro le difese a quattro ci può stare».

Riavvolgiamo il nastro alla sfida di mercoledì: come mai non riuscite mai a fare il salto?
«Qua era tutto una banda, due anni fa il Toro era a un livello molto basso sotto tutti gli aspetti. Il lavoro è cresciuto, ma comunque devi semore stimolare i ragazzi. Noi abbiamo ottenuto un ambiente pazzesco a Crotone, Verona e Genoa, loro andavano ai tremila all'ora. Arrivavi all’allenamento, bastava buttare il pallone in mezzo al campo e loro partivano fortissimo. Qua si vede solo a tratti, bisogna sempre stimolarli. Se vogliamo ripeterci come l'anno scorso, dobbiamo essere al massimo. Altrimenti avremo problemi, perché se sei una squadra media e non vai al top, è un disastro».

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