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TENNIS
28 Novembre 2023 - 19:37
La squadra azzurra che ha conquistato domenica a Malaga la Davis Cup (foto Fitp)
Un risultato storico quello ottenuto domenica scorsa dall’Italia di tennis in quel di Malaga: sì perché l’Insalatiera argentata mancava dal Bel Paese da 47 anni, praticamente mezzo secolo. A 25 anni fa, invece, risaliva l’ultima finale disputata dalla squadra azzurra. Ma quella era tutta un’altra storia. «Torino mi ha dato grande energia, energia che mi sono portato qui», ha detto Jannik Sinner al termine della cavalcata trionfale che ha permesso agli azzurri di battere in Andalucia, nell’ordine, Olanda, Serbia e Australia. Australia che non ha opposto grande resistenza agli uomini di coach Volandri che dopo aver rotto il ghiaccio con il 22enne Matteo Arnaldi, hanno messo il punto con la straripante vittoria di Sinner su De Minaur. C’è stato poco da fare per il mal capitato numero 12 al mondo.
La vera finale, come sottolineato da molti, è stata quella giocata venerdì scorso contro la Serbia di Novak Djokovic, idolo di Sinner e soprattutto non un avversario qualunque per il 22enne di Sesto Pusteria. Martedì sera il gigante riccioluto altoatesino era ospite in tribuna a San Siro per fare il tifo per la squadra del cuore, il Milan. Anche se l’amico Sonego va ripetendo di avergli tramesso un po’ di passione per i colori granata. Da Torino, Sinner è tornato con 2,6 milioni di dollari in tasca, avendo perso l’ultimo atto contro Nole. Da Malaga, invece, l’Italia trascinata dalla “locomotiva Sinner”, così come è stata ribattezzata, è tornata a casa con un montepremi da 2,2 milioni di euro. Ma soprattutto è tornata a casa con tanta, tantissima gloria e fama.
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