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Una Rossa a due facce

"Questa Ferrari? L'ha voluta Marchionne" (E la frecciatina di John Elkann...)

Perché non si vince più in pista, ma vendite e ricavi sono da record

Analizzando questo 2023 che si avvia alla fine, possiamo dire di avere una Ferrari a due facce: non vince più, però vola sul mercato. Luci e ombre che riportano anche a chi non c'è più, ossia Sergio Marchionne. Quello del Mondiale 2023 di Formula1 non era certo il risultato delle attese, per quanto tutti fossero consapevoli dell'abisso che separava la Ferrari dalla RedBull (o meglio, dal solo Verstappen): il terzo posto dietro la Mercedes non può fare esultare troppo, comunque. E va già bene che l'Aston Martin si è poi persa dopo un ottimo inizio, mentre la McLaren si è svegliata troppo tardi. Una sola vittoria in F1, ed è già di che festeggiare, con la 24Ore di Le Mans vinta dalla Hypercar, certo. Un bilancio in chiaroscuro, anche se si è già al lavoro per la Rossa 2024, che sarà la prima di Fred Vasseur. Su cui ha speso grandi parole il presidente John Elkann, con qualche frecciata al passato, ossia Mattia Binotto. 

Il figlio del Drake

A credere nelle possibilità della Ferrari per il prossimo anno è prima di tutto Piero Ferrari, il figlio del Drake, che del Cavallino possiede il 10% delle azioni, nonché un esemplare unico della Purosangue colore verde militare, ed è il vicepresidente di Maranello.

"In F1 serve stabilità e concentrazione. Credo ci siano stati troppi cambiamenti" ha detto Piero Ferrari in una recente intervista al Corriere della Sera. Ma adesso ci sono "ordine e pulizia. E uno spirito sopravvissuto nelle persone che lavorano in Ferrari. Orgoglio e senso di appartenenza ad una antica famiglia in corsa". La voglia di vincere di nuovo, dunque, c'è. E per il momento ci si consola con le vendite e la Borsa: "Oggi la Ferrari è una azienda che vale un sacco di soldi. Forbes mi ha inserito nella classifica delle persone più ricche d'Italia. Voglio dare merito a Sergio Marchionne, un uomo con una marcia in più rispetto a chiunque altro.

Sergio Marchionne, scomparso nel 2018, aveva infatti preso le redini in toto della Ferrari, giubilando Luca Cordero di Montezemolo e assumendo sia il ruolo di presidente sia quello di amministratore delegato. E presenziando spesso nel paddok, alle gare di Formula 1. Sua la scelta di Maurizio Arrivabene come responsabile della Scuderia e di Sebastian Vettel come pilota. In pista, purtroppo, non è andato tutto bene, come sappiamo.

I ricavi record del 2023

Ma se non era propriamente uomo di sport, lo era per i numeri. La corsa di Ferrari è ancora merito suo. E i dati dell'ultimo trimestre, resi noti nelle scorse settimane, dicono che la Ferrari ha chiuso con ricavi netti pari a 1,544 miliardi di euro, in crescita del 23,5% rispetto all’anno precedente, con un utile di 332 milioni, ossia un +46% rispetto all'anno prima. Ottime anche le consegne, grazie ai nuovi modelli e che fanno ben sperare per la prossima Rossa 100% elettrica: 3.459 unità, in aumento dell’8,5% rispetto al terzo trimestre 2022. 

Cosa dice John Elkann

E allora, leggiamo le parole di John Elkann, presidente di Stellantis, in una intervista alla BBC: "La Ferrari si sta muovendo al 100% nella giusta direzione. Non potrei essere più felice, vedendo il cambiamento positivo che speravo".

Il cambiamento è quello di Fred Vasseur al timone, che "ha portato la cultura della responsabilità e l'agilità di chi è stato in strutture più efficaci. E' sicuramente un aspetto che mancava rispetto ai nostri concorrenti più forti". Una stoccata all'ex Mattia Binotto, l'ingegnere cresciuto in Ferrari ma che forse non ha mantenuto premesse e promesse? Elkann dice semplice che adesso la squadra è molto più unita, tanto che ci sono persone di incredibile talento che vogliono venire alla Ferrari e questo è un segnale molto forte.

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