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Dalle lacrime per il messaggio di Mandzukic alle parole di Buffon. Allegri pesca tra i ricordi per far ripartire la Juve

Il tecnico è stato celebrato per le 405 panchine in Serie A ma sabato col Verona serve una svolta

Dalle lacrime per il messaggio di Mandzukic alle parole di Buffon. Allegri pesca tra i ricordi per far ripartire la Juve

Quella di sabato 17 febbraio a Verona sarà la 406esima panchina per Massimiliano Allegri in Serie A

Nel video confezionato dalla Juventus per festeggiare le sue 405 panchine in Serie A Massimiliano Allegri - emozionatosi fino alle lacrime dopo il messaggio di Mandzukic - cita un insegnamento di Buffon per fare capire che cosa è la Juventus. «Alla Juve - ha svelato il tecnico - quando si vince si tira un sospiro di sollievo». Quel sospiro di sollievo, che in casa bianconera, manca ormai da tre giornate, tante, troppe, per una società che ha fatto di “Vincere è l’unica cosa che conta” il proprio motto. Sabato 17 febbraio (fischio di inizio ore 18), al Bentegodi, c’è la sfida contro il Verona. «Non è un bel momento - ha detto Allegri in conferenza stampa -, abbiamo conquistato un solo punto e due di queste partite sono state giocate in casa ma non servono strigliate: dobbiamo migliorare nella cura dei dettagli e nell’attenzione, sappiamo che a Verona non sarà semplice perché Baroni sta facendo un buon lavoro e ha perso soltanto all’ultimo a Milano e a Napoli».

Entrando più nel dettaglio, Allegri parla poi dei difetti della squadra nelle ultime giornate: «Come prestazioni - ha spiegato - siamo stati in linea, ma in certi momenti abbiamo abbassato l’attenzione perché non puoi prendere gol su palla inattiva come contro l’Udinese o su una ripartenza del genere come quella di San Siro contro l’Inter». Su la testa dunque. E dall’ultimo trofeo, vinto, gli fanno notare, sono passati oltre 1000 giorni, la Coppa Italia con Pirlo in panchina alzata il 19 maggio del 2021 a Reggio Emilia: «Non è una cosa frustrante non vincere trofei, anche perché la Juve è dal 2011 che non è mai stata fuori dalla Champions tranne quest’anno ma non per demeriti sportivi - ha sottolineato il tecnico - mentre altri club hanno passato sei o sette anni senza competizioni internazionali: ora ci mancano tanti punti per tornarci, dobbiamo ripartire a Verona e conquistare l’obiettivo da qui al 26 maggio».

In attacco, Kean a parte, c’è abbondanza: «Vlahovic è a disposizione, avrò quattro attaccanti e deciderò chi schierare - ha dichiarato - anche perché chi partirà titolare e chi subentrerà a gara in corso dovrà cambiare atteggiamento e metterci maggiore attenzione: Chiesa ha vissuto un periodo in cui c’era e non c’era, adesso la sua condizione sta migliorando e sarà importante da qui a fine stagione». In difesa, invece, bisogna sostituire lo squalificato Bremer: Gatti e Danilo, quest’ultimo al rientro dopo il turno di stop, sono certi di una maglia da titolare, poi c’è Rugani in vantaggio su Alex Sandro. Anche in panchina Allegri ha alternative in più, con i due nuovi che scalpitano: «Alcaraz - ha raccontato - ha un’ottima capacità di apprendimento, Djalò è rientrato dal lungo infortunio e sarà sicuramente utile».

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