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tennis - l'intervista

Coach Arbino e l'addio a Sonego: "Epilogo inaspettato dopo quasi 18 anni"

All'indomani dell'annuncio del tennista torinese, le parole dello storico allenatore: "'Speravo si potesse trovare una soluzione"

Dal Toro all'Australia: l'agenda di Lorenzo Sonego è pronta

Lorenzo Sonego e il suo tecnico Gipo Arbino

Il giorno dopo l’ufficializzazione della fine del rapporto professionale fra Lorenzo Sonego e il maestro Gipo Arbino, non è facile per il coach metabolizzare un epilogo che è arrivato al termine di quasi 18 anni di una bellissima storia, vissuta fra tecnico e atleta, ma anche fra padre e figlio, come ha sottolineato Sonny sul suo profilo Instagram.

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Buongiorno Arbino, come si sente?
«Sono molto dispiaciuto, non mi aspettavo un’evoluzione così veloce e pensavo che si potesse ancora trovare una soluzione dei problemi».
Come è maturata la decisione di troncare il rapporto?
«Dagli Internazionali d’Italia dello scorso anno si erano intensificate le discussioni e ci sono stati vari confronti fra punti di vista diversi. A dicembre, prima di partire per l’Australia abbiamo fatto 3-4 riunioni belle toste e avevamo trovato una linea di condotta. Sono le tipiche situazioni che accadono anche in famiglia».
Eravate d’accordo?
«Gli ho consigliato di saltare due tornei, dopo gli Australian Open, per lavorare tecnicamente e Lori ha accettato e si è impegnato molto per tre-quattro settimane. A mio parere stava giocando meglio, però ha mancato un paio di risultati, con Kotov e l’ultimo con Evans. Mi ha detto che nella testa aveva il pensiero di aver bisogno di nuovi stimoli e il desiderio di vedere se qualcuno avesse qualcosa di diverso da dirgli».
Cosa è accaduto a Miami?
«Contro Evans ha dominato il primo set, esprimendosi a un livello straordinario, e, appena ha avuto le prime difficoltà, tutto è precipitato, per quel tarlo che si è rifatto vivo nella sua mente. Il giorno dopo quella sconfitta ci siamo visti e abbiamo preso atto della fine del nostro rapporto».
Chi seguirà ora Lorenzo?
«Penso che per il momento andrà avanti con Fabio Colangelo, il direttore tecnico dello Sporting, poi si vedrà».
Lei cosa farà?
«Mi riposerò e starò con la mia famiglia, per poi ripartire alla grande. Mi sento benissimo e ho ancora passione e voglia di fare. Spero che tutta l’esperienza che ho acquisito serva per aiutare qualcun altro. Se mi si presenterà la persona giusta, maschio o femmina che sia, sicuramente mi rimetterò in gioco. Non sarà mai una questione economica, piuttosto sarà fondamentale sentire la fiducia dell’allievo».
Qual è il ricordo più bello che la lega a Sonny?
«Ce ne sono stati molti, però il momento in cui sentivo fortissimo il nostro feeling è stato ad Antalya nel 2019. Eravamo io e lui in un villaggio stupendo e ha vinto un torneo pazzesco, il suo primo Atp. È stato bellissimo sotto l’aspetto umano, oltreché tennistico».

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