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L'INTERVISTA

Ferrante e l'addio di Bellanova: "Cairo, da tifoso mi girano le scatole! Obiettivi? Il Toro deve..."

L'ex attaccante granata degli anni Duemila ci racconta le sue sensazioni: "Se ogni anno vendi sempre i migliori..."

Marco Ferrante insieme a Jimmy Ghione

Marco Ferrante insieme a Jimmy Ghione

La delusione cresce anche tra i grandi ex granata, come Marco Ferrante. «Capisco l’amarezza della piazza, se fossi un tifoso che ogni domenica va in curva o tribuna mi girerebbero davvero la scatole» ci ha confidato l’ex attaccante dei primi anni Duemila. «Siamo stati tutti colti di sorpresa dalla decisione di vendere Bellanova, il popolo granata è rimasto sbalordito - ha aggiunto Ferrante - ed è certamente una mossa azzardata: secondo me, il sostituto che è arrivato (Pedersen, ndr) non è all’altezza di Raoul. Ma in ogni caso aspettiamo di vederlo in campo».

Certo è che, però, torna sotto accusa l’intera gestione dell’editore alessandrino: «Cairo nel bene e nel male ha sempre il fucile puntato - la riflessione del classe 1971 - e spesso si dà la colpa alla società, anche se magari è il giocatore che voleva andare via: nel caso di Bellanova, come di tanti altri, probabilmente non sapremo mai la verità...Sta di fatto che, nel calcio di oggi, è meglio non dire che un giocatore resta sicuramente, perché altrimenti si rischiano situazioni come questa».

E ora come riparte il Toro? «Si è persa una pedina molto importante, Raoul era in grado di far male con le sue falcate, lo abbiamo visto anche a San Siro contro il Milan - ha concluso l’attuale dirigente del Chieri - e con maggiore attenzione si poteva portare a casa la partita. Obiettivi? Sicuramente si poteva lottare per un grande traguardo, ma se invece di aggiungere i pezzi si continua a vendere i migliori, allora non si riuscirà mai a diventare grandi. Dispiace davvero, ma è così...»

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