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CALCIO A 5

Dalla Supercoppa alla Nazionale: Murilo Schiochet, l'italo-brasiliano della L84 pronto a conquistare nuovi titoli

Le confessioni del 31enne sbarcato in estate a Torino: "Andremo in campo sempre per vincere"

Dalla Supercoppa alla Nazionale: Murilo Schiochet, l'italo-brasiliano della L84 pronto a conquistare nuovi titoli

Il 31enne italo brasiliano Murilo Schiochet è stato convocato per la prima volta dal ct azzurro

Ha appena esordito sabato scorso con la maglia della L84 guidata da Alfredo Paniccia, che ha battuto in amichevole il Real Sesto per 4-0 e il Lecco per 3-0 nel Memorial Roberto Ferrario, e domani risponderà alla chiamata del nuovo ct Salvo Samperi (assieme al compagno Giuliano Fortini sarà in raduno fino al 5 ottobre al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” di Roma), per un’altra esperienza inedita in azzurro. Sono giornate all’insegna delle prime volte per il neo acquisto verdenero Murilo Schiochet, 31enne laterale italo-brasiliano, che vuole vivere una stagione da protagonista.
Murilo, com’è stato il debutto con la L84?
«Si è trattato di un buon test, soprattutto per noi nuovi arrivati, che abbiamo bisogno di trovare l’intesa con il resto della squadra. Mi è piaciuto quello che ho visto. Già sulla carta ero soddisfatto della rosa, molto equilibrata in ogni ruolo. Sono molto contento di farne parte».
Come ti trovi in mezzo ad altri campioni come te?
«Benissimo, sabato ogni tanto ero in panchina per riposare e vedere i miei compagni che giocavano era molto bello. Mi sono goduto lo spettacolo e quando sono in campo con loro mi sento ancora meglio».


Hai già conosciuto il pubblico?
«Domenica c’è stata la presentazione della squadra a Brandizzo e c’era molta gente, i bambini della scuola calcio, gli Under e i genitori. Quando sono entrato mi è venuta la pelle d’oca».
Com’è avvenuto il contatto con la L84?
«Già da tre stagioni l’amministratore delegato Jonatha Falco mi cercava e questa volta abbiamo trovato l’accordo. Non è stato difficile, la società è già ottima e vuole ancora crescere, ho trovato una grande famiglia».
Quali obiettivi vi ponete?
«Disputeremo campionato e Coppa Italia e andremo in campo sempre per vincere. Siamo forti e lavoreremo moltissimo. Certamente punteremo in alto».
In carriera non hai ancora conquistato lo scudetto?
«No, ho al mio attivo due Supercoppe, con l’Acqua & Sapone nel 2014 e l’Italservice Pesaro nel 2022. In serie A ho perso la finale playoff con la Feldi Eboli contro Pesaro e in Coppa Italia il match decisivo con Pesaro, a opera del Real San Giuseppe. Cercherò di rifarmi quest’anno. Con il presidente Lorenzo Bonaria ci siamo subito trovati in sintonia e vogliamo primeggiare. Qui alla L84 tutti si meritano il meglio».
Papà Serginho ti ha trasmesso la passione per il futsal?
«Certamente, lui ha giocato molti anni in Brasile e con la Nazionale ha vinto il Mondiale del 1992. Ha anche allenato la Seleçao dal 2014 al 2016. Nel 2004 ha militato in Italia nella Forte Colleferro e lo abbiamo seguito con la famiglia. Sono stato tesserato nel settore giovanile della Lazio e sono diventato un atleta formato».
A proposito di Nazionale, è la tua prima convocazione in azzurro?
«Sì e sono super contento, è un sogno che si sta trasformando in realtà. In passato non ho mai abbassato la testa e mi sono impegnato sempre di più per raggiungere questo traguardo. Ora con coach Samperi, che era già stato il mio tecnico a Eboli, ho l’opportunità di difendere il tricolore. A gennaio scatteranno le qualificazioni agli Europei del 2026 e farò il possibile per rimanere in questo gruppo».
Quali sono le tue caratteristiche?
«Faccio un po’ di tutto. Corro molto, do tante opzioni di passaggio, difendo bene e vado anche avanti. Lo scorso anno in totale ho realizzato 27 gol».
Come sarà il campionato?
«Mi aspetto grande equilibrio e ci sarà da lottare in ogni partita».
Com’è giocare con Vinicius Rocha?
«Non lo conoscevo da vicino, è una brava persona e come giocatore è un numero 1. Ha un gran fisico, tiene benissimo la palla e so che, quando gliela passo e corro, lui troverà sempre l’assist giusto. In più segna moltissimo, ha un calcio fortissimo. Sono entusiasta di averlo in squadra».
Alla L84 hai ritrovato Leandro Cuzzolino?
«Nel 2014, quando sono tornato in Italia, all’Acqua & Sapone, lui era già lì. Avevo 20 anni e mi ha aiutato moltissimo, in campo e fuori. Sono felice di essere di nuovo con lui. Sto apprezzando molto anche Maxi Rescia, che è un guerriero, e Coco Wellington. Il capitano Josiko mi ha fatto subito sentire a casa. Tecnicamente è uno che punta molto e salta i giocatori, liberandoti davanti alla porta. Esprime grande intensità anche in allenamento. Averli tutti dalla mia parte, compreso il tifo dei Tigers, è fantastico, da avversario era molto più complicato».

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