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Doping, Jannik Sinner: la Wada fa appello. Ecco cosa rischia il numero 1...

L'Agenzia Mondiale Antidoping ha comunicato di aver presentato ricorso il 26 settembre scorso

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Jannik Sinner e il doping: la storia non è ancora finita

Prima la morte della zia Margith, con cui aveva un legame speciale. Poi il riaprirsi del caso clostebol. Settimana da dimenticare il 23enne di Sesto Pusteria. Sembrava un caso chiuso quello di Jannik Sinner e l'accusa di doping, e invece. L'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) - attraverso un comunicato - conferma di aver presentato giovedì 26 settembre un ricorso alla Corte Arbitrale dello Sport (CAS) per il caso del tennista italiano Jannik Sinner, giudicato da un tribunale indipendente dell'International Tennis Integrity Agency (ITIA) senza colpa o negligenza per essere risultato positivo per due volte al clostebol, una sostanza proibita, nel marzo 2024. La WADA ritiene che la constatazione di “assenza di colpa o negligenza” non sia corretta ai sensi delle norme vigenti. La WADA chiede un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni. La WADA non chiede la squalifica di alcun risultato, salvo quella già inflitta dal tribunale di prima istanza. Poiché la questione è ora pendente davanti al CAS, la WADA non farà ulteriori commenti in questo momento.

Il Link del comunicato pubblicato dall'Agenzia Mondiale Antidoping: https://www.wada-ama.org/en/news/wada-appeals-case-tennis-player-jannik-sinner

(notizia in aggiornamento)

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