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GIORNATA BIANCONERA

La Juve di Thiago cerca il tris in Champions: "Ma con lo Stoccarda serve il 200%". E Perin fa un annuncio: ecco di che cosa si tratta

L'allenatore bianconero elogia i tedeschi: "Giocano come noi, mi piacciono molto". Il portiere di riserva sostituirà lo squalificato Di Gregorio

Il tecnico della Juventus, Thiago Motta

Il tecnico della Juventus, Thiago Motta

Thiago Motta ha un appuntamento con la storia: se dovesse battere anche lo Stoccarda, diventerebbe il terzo allenatore nella storia della Juve dopo Capello e Lippi a vincere tutte le prime tre partite di Champions League alla guida dei bianconeri. Sulla carta non appare un impegno proibitivo, con i tedeschi che non hanno ancora vinto in questa competizione e che non trovano i tre punti in Bundesliga da un mese esatto, eppure l’italo-brasiliano non si fida: «Dovremo fare una partita completa, sarà una sfida bella da vivere e lo Stoccarda è una squadra che mi piace molto per come gioca - dice in conferenza stampa - perché vuole avere il controllo del pallone proprio come noi: possono crearci problemi con i loro movimenti, siamo concentrati al 200% su questa partita».

L’ultima immagine della Juve di Champions risale al 2 ottobre scorso, quando la squadra andò ad espugnare Lipsia nonostante l’inferiorità numerica: «Abbiamo vissuto un momento bellissimo, si percepiva un’energia positiva anche tra chi sedeva in panchina - ricorda Thiago Motta - e siamo venuti fuori nelle difficoltà: ora però rappresenta il passato, dobbiamo pensare al presente». E il prossimo passo sarà continuare in questo periodo positivo: «La mia prima vittoria è avere giocatori forti, tutti i miei ragazzi sono titolari ma non per questo li ritengo tutti uguali - precisa il tecnico - e abbiamo ancora tanti margini di miglioramento: sappiamo cosa vogliamo, dovremo affrontare lo Stoccarda con l’atteggiamento giusto».

Cambiaso sarà ancora il capitano di questa Juve, in porta invece ci sarà Perin perché Di Gregorio è squalificato. «Tra me, lui e Pinsoglio c’è una sana competizione, ogni giorno ci spingiamo a migliorare a vicenda - dice l’estremo difensore sulla concorrenza tra i pali - e io non mi sento assolutamente un secondo portiere: è vero che si gioca tanto, ma il calcio del futuro va in direzione chiara, che uno può fare 25 partite e l’altro 20». Anche secondo il classe 1992, il successo di Lipsia ha fatto scoccare una scintilla nello spogliatoio: «Quella vittoria ci ha dato una consapevolezza diversa, ha alzato lo standard di dove possiamo arrivare - ammette Perin - anche se lo scopriremo solo vivendo: stiamo costruendo una nuova filosofia, in spogliatoio c’è entusiasmo ma stiamo sviluppando la capacità di non farci suggestionare dall’esterno. E sono convinto che questo gruppo abbia un potenziale molto alto, ma non lo abbiamo ancora raggiunto». Nelle ultime settimane si sono fatte più insistenti le voci di rinnovo tra lui e la Juve: «È vero, ne stiamo parlando - spiega il portiere, in bianconero dal 2018 con un’unica stagione, nel 2020-2021, vissuta al Genoa - e da entrambe le parti c’è la voglia di proseguire insieme: penso proprio che nei prossimi giorni ci saranno novità».

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