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Il caso

"Sinner sospeso per un anno": la dichiarazione shock dell'avvocato esperto in casi di doping

Fuller spiega: "Anche senza intenzionalità, la responsabilità dell’atleta è oggettiva."

Jannik Sinner a Torino in occasione delle Atp Finals 2024 (Fonte Instagram)

Jannik Sinner a Torino in occasione delle Atp Finals 2024 (Fonte Instagram)

Il mondo del tennis è in subbuglio e i fan italiani tremano: Jannik Sinner, il talento altoatesino che domina le classifiche mondiali, potrebbe essere sospeso per un anno. A dirlo non è un commentatore qualunque, ma Tim Fuller, avvocato australiano noto per aver ribaltato un caso di squalifica per doping di alto profilo.

Intervistato dal Sydney Morning Herald, Fuller ha messo in chiaro i rischi per l’altoatesino, coinvolto nel caso legato al clostebol, una sostanza vietata trovata accidentalmente nel suo organismo. “Sinner potrebbe affrontare una squalifica di uno o due anni. Nel caso di una negligenza lieve, potrebbe ridursi a un anno. Ma la responsabilità dell’atleta è oggettiva,” ha spiegato l’avvocato. 

La WADA, l’agenzia mondiale antidoping, ha già riconosciuto che Sinner non ha assunto volontariamente il clostebol. Tuttavia, la questione non si chiude qui. Secondo le regole antidoping, l’atleta è responsabile in ogni caso di ciò che entra nel suo corpo. Fuller ha sottolineato che “anche senza intenzionalità, l’atleta deve dimostrare di aver fatto tutto il possibile per evitare l’assunzione della sostanza vietata. In questo caso, sembra che ci sia stata una certa negligenza.”

La storia di Sinner non è isolata. Fuller stesso ha rappresentato Shayna Jack, una nuotatrice australiana sospesa per una situazione simile. Nel suo caso, Fuller riuscì a ridurre la squalifica dimostrando una lieve negligenza. Tuttavia, ogni caso è unico e, per Sinner, la strada verso la completa assoluzione sembra in salita.

Che cos è il Clostebol?

Il clostebol è una sostanza che spesso entra nel corpo attraverso creme o spray cicatrizzanti. Questo dettaglio ha portato molti esperti a credere che il tennista italiano non abbia agito con dolo. Ma per la WADA non basta: "L’atleta deve sempre garantire il massimo controllo su ciò che utilizza," ha ribadito Fuller. La sentenza finale del TAS (Tribunale Arbitrale dello Sport) è attesa per febbraio 2025. Fino ad allora, Sinner continuerà a competere. Gli Australian Open e l’ATP 500 di Rotterdam saranno un banco di prova importante, ma l’incertezza pesa come un macigno.

Nel caso peggiore, la squalifica potrebbe portare Sinner lontano dai campi per un anno, con un impatto devastante sulla sua carriera e sulla sua immagine. "È raro che casi come questo si risolvano senza una sanzione. Anche con una negligenza lieve, è difficile immaginare che non ci sia alcuna conseguenza," ha concluso Fuller.

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