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L'evento

"Pecco" Bagnaia e gli eroi del lavoro: celebrazione di passione e determinazione

Giornata di celebrazione e ispirazione a Torino: premiati talento, dedizione e innovazione

Schivo e concreto, ma pacato e rispettoso, da “vero torinese”, come si definisce lui stesso. Sneakers e maglioncino, apparentemente un ventisettenne come tanti. Di quelli, anzi, poco appariscenti. E’ Francesco “Pecco” Bagnaia il quarantottesimo "torinese dell’anno", già vincitore di tre motomondiali (in Moto2 nel 2018 e in MotoGP nel 2022 e nel 2023) cui viene donato il premio del 2024 «per essere un esempio di passione, tenacia e autenticità», annuncia il presidente della Camera di Commercio di Torino Dario Gallina, nel conferirgli il riconoscimento. 

Bagnaia, originario di Chivasso, ma trasferitosi a Pesaro da quando ha 16 anni per inseguire la sua passione, racconta così la sua storia da giovane fenomeno: «non è stato semplice cambiare casa da minorenne, ma l’ho vissuta come un’opportunità».

«I sogni vanno inseguiti e in qualche modo “presi”», il suo monito ai 110 ragazzi degli istituti professionali e tecnici di Torino e provincia diplomati con il massimo dei voti nell’anno 2023/2024, anch’essi premiati questa mattina. 

Una giornata, presso il teatro Alfieri di piazza Solferino, che è dedicata al lavoro e all’impegno, ma anche alla determinazione nel perseguire i propri obiettivi. 

Determinazione che è uno dei segni distintivi dei 204 lavoratori che hanno dedicato almeno 35 anni di servizio presso la stessa azienda - tra quelli ancora in servizio, pensionati, imprenditori, imprenditori eredi e lavoratori dipendenti poi imprenditori - i quali hanno ricevuto il 72° Premio della fedeltà al lavoro e per il progresso economico. «Tesoro inestimabile di esperienza per i nostri giovani», aggiunge Gallina. 

L'imprenditore Franco Chialva premiato dal presidente di Camera di Commercio Dario Gallina

Esempi di concretezza e sacrificio, come Franco Chialva, di Pancalieri, 93 anni ma ancora tanto entusiasmo, che da cinque generazioni con la sua famiglia produce menta dal 1865: «ha cominciato il mio bisnonno a distillare e dal 1926 non abbiamo mai smesso», spiega. O ancora Flavio Abbà, che con la sua società agricola a conduzione familiare da più di 500 capi di bestiame pensa anche al futuro: «feste se ne fa poco, ma il lavoro che ti piace non lo trovi pesante. Stiamo montando i robot da mungitura, perché non troviamo personale e quindi ci rivolgiamo alla tecnologia. Abbiamo anche un impianto di biogas, così da trasformare le biomasse in energia», racconta Flavio. 

L'imprenditore Flavio Abbà, tra i premiati di questa mattina

Tra i più giovani invece storie di riscatto, come quella di Eugenia, trasferitasi tre anni fa dall’Argentina con i suoi genitori in cerca di migliori condizioni di vita e approdata all’istituto tecnico Quintino Sella, in cui quest’anno è riuscita a diplomarsi con il massimo dei voti: «all’inizio è stato un po’ difficile per la lingua, ma col tempo ho imparato ed è stato molto gratificante», ci racconta.  «L’anno prossimo voglio continuare con l’università, mi sono iscritta a Giurisprudenza», continua.

Eugenia, premiata come diplomata con il massimo del punteggio presso l'istituto tecnico Quintino Sella

Un premio che mette, quindi, insieme padri e figli, giovani e saggi. «Spicchi della società importantissimi», commenta l’assessore regionale alle Attività Produttive Andrea Tronzano, presente insieme al prefetto Donato Cafagna e alla vicesindaca di Torino Michela Favaro

«Il nostro è il territorio del saper fare, lo ha dimostrato anche l’ultimo riconoscimento di cui è stata insignita la Città di Torino: quello di capitale europea dell’innovazione del 2024. Nel nostro territorio c’è anche il saper guardare avanti», chiosa quest’ultima.

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