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Da Milinkovic Savic a Vlasic, a Vanoli: le parole dei protagonisti dopo il derby

Un pareggio che infonde fiducia e spirito di squadra: "Il mister ci ha spronato negli spogliatoi..."

Da Milinkovic Savic a Vlasic, a Vanoli: le parole dei protagonisti dopo il derby

L'esultanza dei granata al gol di Vlasic

Finalmente Vlasic. Raggiante, il centrocampista croato ha parlato ai microfoni di Dazn al termine della partita: «L’abbraccio con Vanoli? Il mister dice sempre che dobbiamo tirare di più - ha detto il centrocampista croato -. E’ dall’inizio che me lo dice: se tiro 2 o 3 volte a partita faccio gol al 100 per cento. Era emozionato». «Era una partita difficile contro una squadra forte - ha continuato Vlasic -. Noi abbiamo dimostrato che siamo squadra e possiamo giocare contro i migliori. Ho abbracciato Vanoli perché mi ha detto prima della partita che avrei segnato. Dobbiamo vincere più partite così, come quella contro il Parma. Questo pareggio ci dà fiducia. I risultati che abbiamo ottenuto fino a questo momento non sono veri e dobbiamo dimostrarlo in campo».

Al suo fianco, il gigante serbo Milinkovic Savic, un po’ incerto in occasione del gol di Yildiz. A proposito il numero 1 granata fa mea culpa: «Non sono soddisfatto della mia reazione sul primo gol - ha detto -. Mi conosco. Sono sincero con me stesso. Conoscendo le mie capacità, non può entrare quella palla lì. Poi dopo la partita è andata come è andata. 1-1, non abbiamo perso. Siamo stati dentro la partita fino all’ultimo. Ci sarà tempo per analizzarla. Cosa ci ha detto Vanoli all’intervallo nello spogliatoio? Meglio non dirlo, preferisco tenerlo per noi (ride, ndr). Le sue parole ci hanno spinto fin da subito, ci ha dato una grossa mano oggi».

Quello stesso Vanoli che è stato espulso nella ripresa assieme a Thiago Motta: «Cosa è capitato? Cose da derby - ha tagliato corto il tecnico -, poi finisce tutto una volta fuori dal campo». «Cosa ho detto ai ragazzi nell’intervallo? Cose da spogliatoio. Nell’arco di questi mesi ci sono successe tante situazioni: abbiamo dovuto cambiare sempre. Siamo partiti in una certa maniera, poi abbiamo perso Zapata e la bussola. Zapata non solo è un gran giocatore, ma anche un leader nello spogliatoio. Ci abbiamo messo un po’ a ritrovarla. Ma insieme stiamo tornando a fare quello che sappiamo fare. Partita importante oggi per la nostra gente. Un pizzico di coraggio in più e potevamo fare la storia. Ma avevamo di fronte una grande squadra: sono felice per i tifosi e per i miei ragazzi». «A volte - ha poi concluso il tecnico - la pressione poteva essere più feroce per metterli in difficoltà. Qualche volta non siamo stati cattivi. Con un po’ di coraggio in più avremo potuto scrivere la storia».

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