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GIORNATA BIANCONERA

I grandi ex votano Juve: "Sì, lo scudetto è possibile!". Ecco chi lo ha detto

Le cinque vittorie consecutive hanno proiettato la squadra di Thiago Motta in scia delle big. E i grandi del passato ci credono...

Le cinque vittorie di fila della Juve di Thiago Motta permettono di sognare in grande

Le cinque vittorie di fila della Juve di Thiago Motta permettono di sognare in grande

I grandi ex votano Juve. La rimonta dei ragazzi di Thiago Motta è sotto gli occhi di tutti, adesso la pazza idea scudetto può diventare realtà. Sei punti di distanza dalla vetta, infatti, permettono di sognare, che è già un enorme passo avanti rispetto al polverone che si era alzato per le deludenti eliminazioni dalla Champions League contro il Psv Eindhoven (travolto dall’Arsenal in casa con un più che tennistico 1-7) e dalla Coppa Italia contro l’Empoli ai rigori (con i toscani che, ad oggi, sarebbero retrocessi in serie B).

Eppure, con il pokerissimo di vittorie consecutive in campionato, ora Atalanta, Napoli e Inter sono nel mirino dei bianconeri. E anche alcuni personaggi che fecero grande la Juve negli anni Settanta, Novanta e Duemila hanno lanciato la volata della squadra di Thiago Motta. «La Juve ha tutte le potenzialità per lottare per lo scudetto se gioca come ha fatto lunedì sera contro l’Hellas Verona, ovvero in modo più brillante del solito» è stato il commento di Dino Zoff, uno che sa bene come si diventa campioni d’Italia: nel decennio tra il 1972 e il 1982, vinse addirittura sei titoli sotto la Mole da giocatore.

Marcello Lippi ha preferito andarci più cauto, ma sotto sotto ci crede anche lui: «Non mi stupirei se rientrasse in corsa anche la Juve…» ha dichiarato a mo’ di battuta, ma con un solido fondo di verità. E anche la “vecchia volpe” di Viareggio è uno che di tricolori se ne intende, avendone portati altri cinque nella bacheca bianconera tra il Novanta e il Duemila. Infine, pure Fabio Capello si iscrive al club di chi crede nella rimonta: «La Juve è sempre la Juve, una squadra in crescita, fresca, che non ha più le coppe e che fa un altro calcio rispetto a poco tempo fa, con giocatori che in campo si muovono con più libertà e fantasia» il parere dell’ex allenatore. Anche lui mise la firma su quattro tricolori: tre da calciatore e poi uno dalla panchina, quello del 2004/2005, poi revocato per il caos Calciopoli.

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