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Dai canestri al ring, dai bob alle bici: 4 campioni che hanno cambiato sport e continuato a vincere

Non solo talento: per dominare due discipline servono forza mentale, allenamento mirato e capacità di ricominciare da zero. Ecco le sfide leggendarie di Jordan, Jones, Williams e Romero.

Dai canestri al ring, dai bob alle bici: 4 campioni che hanno cambiato sport e continuato a vincere

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Cambiare sport e restare al vertice. Una sfida che sembra impossibile, ma che alcuni atleti hanno trasformato in realtà. Non si tratta solo di talento, ma di una miscela di potenza fisica, intelligenza emotiva e, soprattutto, voglia di rimettersi in gioco. Lo raccontano quattro storie emblematiche – tra campo, pista e ghiaccio – spiegate nei dettagli da Alex Frustaci, strength & conditioning coach, e dalla psicologa dello sport Elena Giulia Montorsi.

1. Michael Jordan – Dal basket al baseball, la sfida del più grande

Nel 1993, Michael Jordan, leggenda NBA, abbandona i parquet a 31 anni per inseguire il sogno del padre: giocare a baseball professionistico. Inizia con i Birmingham Barons, e in sei mesi riesce a mandare palline fuori dallo stadio.

“Jordan ha trasferito la sua esplosività e agilità al diamante,” spiega Frustaci, “riattivando la memoria muscolare del baseball praticato al liceo.”

Ma la vera impresa è stata psicologica.

“Ha dovuto imparare a gestire frustrazione e lentezza del gioco, molto diverso dal basket dinamico. È ripartito da zero, con umiltà e nuova concentrazione,” osserva Montorsi.

2. Lolo Jones – Dai 100 ostacoli al bob olimpico

Lolo Jones, icona dell’atletica leggera, dopo due Olimpiadi nella corsa a ostacoli, sceglie il ghiaccio: entra nel mondo del bob, vince un mondiale a squadre nel 2013 e partecipa ai Giochi di Sochi 2014.

“Ha dovuto sviluppare massa e potenza nelle gambe per la spinta iniziale della slitta,” spiega Frustaci.

Dal punto di vista mentale, un cambio radicale:

“Passare da uno sport individuale a uno di squadra come il bob richiede fiducia e coordinazione con i compagni. Jones ha dovuto accettare di non avere il pieno controllo,” sottolinea Montorsi.

3. Sonny Bill Williams – Campione nel rugby e sul ring

Pluricampione del mondo di rugby, Sonny Bill Williams conquista anche il titolo di pesi massimi nel pugilato. Due mondi opposti, due sport estremi.

“Il rugby forma nel corpo e nella lettura del gioco, ma sul ring conta l’agilità, la resistenza e la tecnica di colpo,” analizza Frustaci.

“Nel rugby si vince insieme, nella boxe si perde da soli. Williams ha dimostrato una rara capacità di adattarsi alle dinamiche mentali di entrambi,” evidenzia Montorsi.

4. Rebecca Romero – Dal canottaggio al ciclismo olimpico

Rebecca Romero vince l’argento nel canottaggio ad Atene 2004. Pochi anni dopo, cambia sport, sale in sella a una bici e conquista l’oro nel ciclismo su pista a Pechino 2008.
Un’impresa rarissima: medaglia olimpica in due sport diversi.

“Ha adattato forza e resistenza a un gesto tecnico completamente nuovo. Un lavoro durissimo sul piano fisico,” conferma Frustaci.

E sul piano mentale?

“Ha dovuto gestire la frustrazione del cambiamento e ricostruire la fiducia in un contesto tutto nuovo,” spiega Montorsi.

Queste quattro storie dimostrano che reinventarsi, anche ai massimi livelli, può essere possibile.

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