Juventus, Tudor a muso duro: "Quella parola non mi piace!"

Sette punti in tre partite non bastano per sentirsi sicuri, specie per uno che continua a vivere al J Hotel. Ad Igor Tudor, però, non piace una parola in particolare, quella di “traghettatore”. «Traghettatore è una brutta parola - ha detto -, è da tanti anni che quando la leggo mi procura delle sensazioni non belle e tutti sanno che la vita di un allenatore può cambiare in un attimo». Tudor, non lo dice, ma ha voglia di disfare le valige sotto il letto e magari appendere i suoi vestiti in un armadio di una casa nel centro città, dove ama vivere. Per raggiungere l’obiettivo, però, deve focalizzarsi sul presente: «C’è anche chi ha un contratto lungo ma viene mandato via dopo 5 ko, è il nostro lavoro - ha aggiunto - e dobbiamo solo pensare a ogni gara e a ogni allenamento, andando ai mille all’ora: il passato dà lezioni e il futuro dà ansia, vivo la vita senza programmazione perché tutto il resto conta zero».

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Il presente si chiama Parma, lunedì sera (ore 20:45): «Ci aspetta una partita davvero difficile, i gialloblu stanno bene e hanno fermato Inter e Fiorentina - ha commentato - e ai miei ragazzi ho ripetuto più volte che per fare qualcosa di importante non bisognerà sbagliare niente». La Juve deve migliorare sulle palle inattive: «Ci mancano caratteristiche da quel punto di vista, tra peso specifico, età, esperienza e malizia - ha spiegato - ma c’è voglia e predisposizione a crescere: siamo consapevoli di questo, abbiamo lavorato e speriamo di fare sempre meglio». Ancora oggi per provare a recuperare qualche pezzo: «Mbangula e Gatti sono fuori, poi dobbiamo valutare Yildiz e Koopmeiners - ha detto - e se il turco ha già fatto qualcosa in gruppo dopo la contusione che ha subito, l’olandese è a forte rischio per la trasferta di Parma». Vlahovic dopo i due assist deve ritrovare la via del gol: «Lavoriamo e parliamo tutti i giorni, è un giocatore completo che sa fare anche assist - ha sottolineato Tudor - ed è normale che voglia il gol: anche noi ci auguriamo che lo trovi, certamente arriverà». Nico Gonzalez sta mostrando grandi miglioramenti: «E’ un ragazzo solare e gli piace stare in gruppo, la sua mentalità argentina lo aiuta ed è positiva - ha detto - ed è consapevole di poter interpretare più ruoli, è una bella fortuna averlo con noi».

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Parole al miele anche per Renato Veiga: «Ha 23 anni - ha concluso il tecnico - ma la personalità di un giocatore di 30 anni. Ha le doti, è veloce, parla, in campo aperto non gli scappi. Può crescere su certe cose e ci stiamo lavorando. Ha un futuro davanti a sé che dipende tutto da lui, gliel’ho detto, abbiamo fatto una bella chiacchierata. Ha la personalità che serve». Infine i complimenti alle ragazze di Max Canzi, campionesse d’Italia: «Faccio i complimenti alle Women per la vittoria del sesto campionato negli ultimi otto, li meritano la squadra, lo staff e tutta la società».

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