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MOTOMONDIALE
25 Aprile 2025 - 18:21
Pecco Bagnaia in pista (foto LaPresse)
C’è sempre un Marquez davanti a Pecco Bagnaia in questo inizio di stagione. Ma ci sono anche molti motivi per sorridere nel venerdì che ha aperto il weekend del Gran Premio di Spagna a Jerez, perché il bicampione del mondo in MotoGP fino ad oggi in questa stagione non era mai andato così forte e con così tanto continuità. Alla fine della giornata, miglior crono per Alex Marquez che è stato protagonista a tutto tondo. Dopo aver fatto segnare il miglior tempo nelle Libere 1, il pilota del team Ducati Gresini si è ripetuto nella sessione pomeridiana, chiudendo in 1’35“991 che è anche il nuovo record del tracciato iberico, a dimostrazione del fatto che le moto di Borgo Panigale sanno tutte andare molto forte.
Alle sue spalle c’è Bagnaia con la prima Ducati ufficiale staccato di 103 millesimi e seguito da quella del team VR46 di Franco Morbidelli di 162. Marquez jr. però ha imitato anche il fratello maggiore cadendo per ben due volte e dopo la seconda ha anche fatto interrompere le prove con la bandiera rossa per rimettere a posto gli airfence a bordo pista. Marc comunque non è in crisi e non è sparito. Semplicemente quarto, a 267 millesimi dalla vetta e con una moto parsa meno a posto rispetto alle prime gare stagionali quando fin dal primo turno è sempre riuscito a fare il vuoto. In ogni caso ha dimostrato di avere il potenziale per fare la pole e meglio capiremo sabato mattina poco dopo le 11 quando andranno in scena le Qualifiche.
Segnali di risveglio anche da parte di Fabio Quartararo, nonostante una caduta pure per lui, con il quinto tempo ma ad oltre 4 decimi dalla testa davanti a Fermin Aldeguer che sentendo aria di casa ha portato l’altra Ducati Gresini al sesto posto mentre Fabio Di Giannantonio con la seconda Desmosedici del Team VR46 è nono e quindi direttamente in Q2.
Pecco ai microfoni di Sky Sport ha spiegato il suo momento e le sensazioni positive: «Marc da quando è salito sulla nuova Desmosedici si è trovato sempre meglio, step dopo step ha fatto progressi ed è riuscito ad alzare l’asticella, soprattutto nelle curve a sinistra dove fa veramente la differenza. Ma io sto arrivando, sto conoscendo sempre meglio la mia moto. Il 2024 mi ha insegnato a forzare ritmo e staccata solo quando mi sento veramente sicuro e ormai ci siamo quasi». Infine decimo tempo per Vietti Ramus in Moto2.
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