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Il giallo
28 Maggio 2025 - 15:15
Diego Armando Maradona
Un colpo di scena clamoroso rischia di mandare all’aria il processo per la morte di Diego Armando Maradona, iniziato l’11 marzo a Buenos Aires. Mercoledì Julieta Makintach, una dei tre giudici chiamati a decidere la sentenza, ha abbandonato l’incarico dopo essere finita al centro di uno scandalo senza precedenti. La magistrata, infatti, stava girando di nascosto un documentario non autorizzato sul procedimento, intitolato “Giustizia divina” – un chiaro richiamo al soprannome di Maradona, D10s – con riprese nascoste anche in aula e una serie di sei episodi previsti.
Il processo, seguito con enorme interesse in Argentina e nel mondo, vede imputati sette operatori sanitari che assistevano Maradona nelle ultime settimane di vita. Sono accusati di omicidio colposo, con pene che possono arrivare fino a 25 anni di carcere. Maradona morì il 25 novembre 2020, appena due settimane dopo essere stato dimesso da una clinica di La Plata, dove era stato operato. L’accusa sostiene che il personale medico abbia agito con negligenza e gravi carenze.
Fin dall'inizio, Makintach, 47 anni e figlia di un noto magistrato, era sotto i riflettori dei media non solo per il ruolo nel processo ma anche per la sua vita privata, spesso documentata da fotografie sui social. La scorsa settimana sono emersi i primi segnali di allarme quando alcune telecamere di sicurezza hanno immortalato la giudice accompagnata da una troupe televisiva mentre entrava in tribunale per girare scene del documentario prima dell’inizio del processo. Lunedì l’Università Australe, dove insegna, l’ha sospesa a tempo indeterminato.
Giovedì, prima dell'udienza, è scoppiato il caso: la giudice ha tentato una difesa appassionata, negando il coinvolgimento improprio, ma la presentazione del trailer ha mostrato come la serie fosse tutta incentrata su di lei, con immagini che la ritraevano durante le udienze in atteggiamenti a tratti teatrali. Gli avvocati di accusa e difesa hanno chiesto a gran voce la sua rimozione, accusandola di comportarsi “più da attrice che da giudice”. A quel punto Makintach ha deciso di farsi da parte.
Due avvocati difensori hanno inoltre sporto denuncia per verificare eventuali reati legati alla sua condotta. Ora spetta agli altri due giudici, Maximiliano Savarino e Veronica Di Tomasso, decidere se sostituirla e far proseguire il processo o annullarlo del tutto. La sentenza è attesa oggi alle 12 ora locale (le 17 in Italia). Riprendere con un nuovo giudice potrebbe aprire la strada a nuovi ricorsi, mentre annullare il procedimento significherebbe un rinvio di almeno un anno.
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