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Il caso
27 Maggio 2025 - 08:01
Nicolò Zaniolo (Fonte Instagram)
Una semifinale Primavera che doveva celebrare il talento delle nuove generazioni si è trasformata in un inquietante dopopartita da dimenticare. Al centro della bufera, Nicolò Zaniolo. In tribuna al Viola Park per assistere a Fiorentina-Roma, l’ex fantasista di entrambe le squadre è stato protagonista — fuori dal campo — di una serata sopra le righe che ha scosso l’ambiente calcistico giovanile.
Secondo quanto ricostruito da diversi presenti, Zaniolo, ormai lontano anni luce dalla Roma, avrebbe dato sfogo al rancore verso il club giallorosso con una reazione furiosa al termine dell’incontro, vinto 2-1 dai viola. A scatenare il caos, la sua discesa negli spogliatoi: avrebbe aggredito due calciatori della formazione Primavera della Roma, Almaviva e Litti, colpendoli fisicamente e provocandoli verbalmente per la sconfitta. A raccontarlo è anche l’inviata di Sportitalia, che parla di “urla udibili dal tunnel” e pugni.
Il club capitolino ha risposto con una nota durissima: “Zaniolo ha avuto un comportamento provocatorio nei confronti di alcuni atleti del vivaio. Durante il confronto, due calciatori sarebbero stati colpiti fisicamente”. Parole che non lasciano spazio a interpretazioni, seguite da una condanna ferma a ogni forma di violenza o atteggiamento antisportivo.
La Fiorentina ha replicato riportando invece la versione dello stesso Zaniolo, che nega tutto: “Sono sceso solo per fare i complimenti ai ragazzi. Anche a quelli della Roma, nonostante gli insulti ricevuti. Ho preferito andarmene per evitare che la situazione degenerasse”.
Ma le parole dell’allenatore viola, Daniele Galloppa, sembrano confermare il caos: “Ho tenuto i miei ragazzi fuori, ho visto una rissa e non volevo che rischiassero. È stata una scena pietosa”.
La frattura con la Roma, mai sanata, riemerge in tutta la sua asprezza. L’ultima volta nella Capitale, in occasione di Roma-Fiorentina in campionato, era finita con un’espulsione dalla panchina.
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