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Serie B
23 Giugno 2025 - 13:20
La Sampdoria ha centrato la salvezza ieri sera grazie al risultato favorevole nel playout contro la Salernitana (2‑0 a tavolino), ma a catalizzare l’attenzione non è stato soltanto l’esito sportivo. Negli ultimi giorni era rimbalzata la notizia di un atto goliardico organizzato dai tifosi del Genoa: un vero e proprio funerale simbolico per i blucerchiati, accompagnato da cortei, bare dipinte e fuochi d’artificio per ironizzare sulla loro (temporanea) situazione critica.
La risposta della Samp? Un post emblematico apparso sui canali ufficiali del club che taglia corto: la squadra è viva e vegeta, pronta a dimostrarlo. Non una negazione, ma una provocazione elegante, che rimanda all’ironia di professionisti come Taffo, celebre agenzia funebre che ha commentato: “Istruzioni per un funerale: il morto deve essere morto”. Un chiaro messaggio: in assenza di una caduta reale, simbologie funeree rimangono vuote provocazioni.
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Il post blucerchiato è stato interpretato come un colpo di stile, una difesa non aggressiva, che sposta la dialettica dallo stadio alle piattaforme digitali e social. È una tonalità diversa dalla tradizionale rissa sugli spalti, ma efficace quanto una coreografia di tifo. In campo la squadra ha festeggiato con determinazione, consapevole di aver evitato la retrocessione in Serie C – il cui incubo era diventato tangibile dopo la sospensione del match d’andata e la penalizzazione del Brescia. Fuori dal campo, però, l’ennesimo capitolo della rivalità genovese ha trovato spazio nel mondo digitale, con un risultato insolito: la Sampdoria ha ribaltato l’ironia del funerale in un atto di resilienza comunicativa e umorismo controllato.
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