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Basket giovanile

Europeo Under 20, la Nazionale italiana di basket reagisce agli insulti razzisti ricevuti sui social

Dopo la vittoria del Campionato Europeo FIBA Under 20, la Nazionale maschile italiana di basket è tornata al centro dell’attenzione

Europeo Under 20, la Nazionale italiana di basket reagisce agli insulti razzisti ricevuti sui social

Nazionale italiana Under 20

Dopo la vittoria del Campionato Europeo FIBA Under 20, la Nazionale maschile italiana di basket è tornata al centro dell’attenzione per alcuni episodi legati alla comunicazione sui social. In particolare, un post pubblicato dalla Federazione Italiana Pallacanestro (FIP) prima dell’inizio del torneo, in cui veniva presentata la rosa dei convocati, è stato oggetto di numerosi commenti a sfondo razzista, rivolti soprattutto ai giocatori di origine africana o con la pelle scura.

In risposta, il cestista David Torresani, tra i protagonisti del successo italiano, ha pubblicato una storia su Instagram in cui ha dichiarato: “Grazie per i commenti razzisti, ci avete dato la carica”, taggando tutti i compagni di squadra. Il messaggio, pur in forma provocatoria, ha inteso evidenziare come la squadra abbia reagito alle offese mantenendo concentrazione e determinazione durante il torneo.

La storia di risposta

Gli insulti, apparsi sotto il post ufficiale della FIP, hanno suscitato reazioni da parte di tifosi e addetti ai lavori, in molti casi a sostegno dei giocatori e contro le discriminazioni razziali. La Federazione non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’episodio, ma diversi rappresentanti del settore sportivo hanno espresso solidarietà nei confronti degli atleti coinvolti.

Sul piano sportivo, l’Italia ha chiuso il torneo con una prestazione di alto livello, imponendosi in finale contro la Lituania con il punteggio di 83-66. Il gruppo, allenato da Andrea Capobianco, ha dimostrato solidità tecnica e mentale, portando a casa un titolo continentale che mancava da diversi anni nella categoria.

Il caso ha riacceso il dibattito sull’uso dei social network in ambito sportivo e sulla necessità di strumenti efficaci per contrastare i contenuti discriminatori online. Secondo le linee guida della FIBA e del CONI, ogni federazione è chiamata a promuovere attivamente politiche inclusive e a vigilare sulla comunicazione pubblica e privata che coinvolge gli atleti. In Italia, episodi simili si sono già verificati in altri sport, con l’intervento di autorità come l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) e il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza.

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