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TENNIS
22 Luglio 2025 - 17:17
Andrea Motta in azione con il rovescio a una mano (foto Mario Sofia)
Dopo ben 45 giorni ininterrotti di partite si è conclusa sui campi del Royal Club Torino la 65ª edizione della “Racchetta d’Oro”. La manifestazione, il cui giudice di gara titolare è stato Alberto Pastorella e l'assistente Salvatore Fleres, è terminata ieri sera, con la disputa delle finali dei tornei più attesi.
Nella novità del Trofeo Dunlop Atp Tour Final 8 si sono dati battaglia otto dei migliori 2.1 e 2.2 piemontesi, suddivisi in due gironi. I due primi classificati si sono sfidati per il titolo e a prevalere è stato Andrea Motta, prodotto della Scuola Ace Tennis Center del Monviso Sporting Club, che si è aggiudicato il primo set per 7-5 e ha poi approfittato del ritiro di Denis Spiridon (CUS Genova), costretto a rinunciare per un problema muscolare.
In terza categoria maschile si è imposto il 3.1 Leonardo Quaglia (Ronchiverdi), che ha superato per 6-2, 6-3 il 3.2 Luca Bellelli, ex 2.6 e attuale maestro al Circolo della Stampa Sporting. Il vincitore ha rischiato la sconfitta in semifinale, nella quale ha rimontato l’ex 2.1 Alessandro Colella (Parco Sportivo Foro Italico), che conduceva per 6-1, 5-2 e 40-30 e ha mancato il match-point.
“Ho giocato un bel torneo - commenta Quaglia - ma prima della semifinale ero un po’ teso, conoscendo il passato di Colella. Non sono riuscito a dare il massimo e proprio in dirittura d’arrivo mi sono detto che non avevo più nulla da perdere e ho sentito meno la pressione, riuscendo finalmente a esprimere il mio potenziale. Sono molto contento di questo successo”.
Soddisfatto anche l’organizzatore Giorgio Boselli: “Si è verificata una sorta di ritorno al passato, perché la “Racchetta d’Oro” storicamente era riservata ai terza categoria, ai quali abbiamo ridato lustro”.
Nell’Open femminile la 2.5 Rebecca Nicoleta Frant (Villaforte Tennis) ha avuto la meglio per 6-2, 6-3 sulla 2.7 Simona Pilotti (Sport Village Bertolla). Ha partecipato alle premiazioni il noto tecnico torinese Gipo Arbino, storico maestro di Lorenzo Sonego.
Nei giorni precedenti il singolare Over 55 maschile era stato appannaggio di Fulvio Priotti e il doppio atipico, con coppie composte da un terza e un quarta categoria, aveva incoronato la famiglia Pecorini, con zio e nipote a sollevare il trofeo.
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