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Wesley-Roma, ci siamo: gol d’addio al Flamengo e valigie pronte per la Capitale

Gasp lo aspetta a Trigoria, operazione da 25 milioni più bonus

Wesley-Roma, ci siamo: gol d’addio al Flamengo e valigie pronte per la Capitale

Il suo ultimo atto in maglia Flamengo è stato da copione perfetto: un gol pesantissimo a 5 minuti dalla fine contro il Bragantino, poi l’abbraccio ai compagni, il saluto ai tifosi e un post che non lascia dubbi – “Obrigado por tudo”. Così Wesley Vinicius, esterno classe 2003, ha chiuso la sua avventura in Brasile per iniziarne una nuova alla Roma, con l’ok definitivo arrivato proprio nelle stesse ore.

La trattativa è stata lunga e complessa, ma il ds Massara ha trovato la chiave giusta: 25 milioni più 5 di bonus, di cui 2 facilmente raggiungibili. Il semaforo è passato da rosso a giallo non appena il Flamengo ha avuto la garanzia di un sostituto, cruciale soprattutto dopo l’infortunio di Danilo e il vincolo del tesseramento di un giocatore brasiliano.

In parallelo, l’arrivo ormai imminente di Emerson Royal ha chiuso il cerchio: il terzino, corteggiato anche dal Besiktas, sembra orientato a tornare in Brasile dopo una stagione opaca al Milan, che ha lasciato libertà di scelta. E la scelta di Emerson ha sbloccato Wesley.

Non è un mistero che Wesley abbia sempre avuto un debole per la Roma. I like sui post ufficiali, i cuori giallorossi sui social e l’eco della stima reciproca con Gasperini, che lo voleva già all’Atalanta, hanno creato il clima ideale per l’affare. Gasp ora potrà finalmente contare su quella freccia che mancava al suo arco: un esterno tecnico, veloce e giovane, già protagonista in patria e voglioso di lasciare il segno anche in Serie A.

Per Wesley è pronto un quinquennale da 2,4 milioni a stagione, un investimento significativo voluto dai Friedkin per accontentare l’allenatore piemontese. Il classe 2003 sarà il 48° brasiliano della storia della Roma, pronto a occupare una fascia che in passato ha visto sfrecciare talenti come Marcos Cafu, ma anche nomi come Maicon, Cicinho, Bruno Peres, Mancini e Taddei, con fortune alterne.

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