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Calcio estero
26 Agosto 2025 - 11:30
A partire dalla stagione 2026/27, i club della Premier League non potranno più esporre loghi di operatori di gioco sulla parte frontale delle maglie. Una decisione presa nel aprile 2023 che ha suscitato reazioni contrastanti, vista come un passo simbolico verso la regolamentazione del settore delle scommesse nel calcio.
La misura è stata accolta positivamente da molti attivisti anti-betting, che hanno visto in essa un riconoscimento dei rischi legati al gioco d'azzardo, mentre la Lega calcistica inglese l’ha definita un segnale di impegno per il gioco responsabile. Tuttavia, alcuni osservatori, come riportato da Sporteconomy, ritengono che si tratti principalmente di un compromesso, considerando che 18 su 20 club avevano votato contro un divieto totale di sponsorizzazione.
Nonostante la limitazione, il legame economico tra calcio e scommesse rimane molto forte. Secondo i dati di GlobalData, gli accordi con operatori di betting genereranno circa 120 milioni di euro per la stagione 2024/25 e coinvolgeranno ben undici squadre del massimo campionato inglese. La decisione di vietare il marchio solo sulla parte frontale delle maglie lascia intatto un ampio margine per la visibilità: i loghi continueranno infatti ad apparire su maniche, backdrop, cartellonistica e canali digitali.
Anche gli studi hanno confermato l’importanza del settore: una ricerca del 2023 ha stimato che durante una partita trasmessa in televisione, sono visibili fino a 3.500 esposizioni di marchi di betting. Questo dato conferma la centralità di questa forma di sponsorizzazione nel calcio professionistico, dove le scommesse restano una risorsa economica fondamentale.
L’esperienza in altri campionati europei ha mostrato come i club possano adattarsi a restrizioni simili, mantenendo comunque forti legami con l’industria del gioco. Un’indagine condotta da Investigate Europe ha rilevato che 296 su 442 club dei principali campionati avevano almeno un partner legato al settore delle scommesse, e in 145 casi, il logo compariva sulla parte frontale della maglia.
Alcuni club, come il Club Brugge in Belgio, hanno scelto di sostituire il marchio di betting con un altro brand dello stesso operatore, presentato come un'entità separata (ad esempio un sito di notizie o infotainment). Situazioni simili si sono registrate anche in Italia, dove diversi club di Serie A hanno adottato loghi di operatori di betting su maglie da gioco, seppur sotto forme alternative.
Secondo Mirror Football, il divieto limitato alla sola parte frontale delle maglie potrebbe non essere sufficiente a ridurre l’influenza del gioco d'azzardo nel calcio britannico. Nonostante la limitazione, le sponsorizzazioni nel calcio restano una fonte rilevante di ricavi e visibilità, e i club potrebbero trovare nuovi modi per aggirare il divieto.
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