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Fair Play finanziario

Roma, allarme bilanci: senza equilibrio nei conti si rischia lo stop dall’Uefa

Il club deve rispettare i parametri del fair play finanziario entro il 2026: servono cessioni, nuovi sponsor e risultati sportivi

Roma, allarme bilanci: senza equilibrio nei conti si rischia lo stop dall’Uefa

Ig Roma

Parole nette quelle del senior advisor Claudio Ranieri, che ha messo in chiaro la situazione economica della Roma: “Dobbiamo tenere i conti a posto, perché se arrivassimo in Champions con un cartellino rosso dell’Uefa, non potremmo disputarla. Questo significa che, se necessario, dovremo vendere qualcuno”.

I giallorossi sono legati a un settlement agreement firmato nel 2022 con l’Uefa, dopo la violazione delle norme del fair play finanziario. L’intesa prevede un rientro graduale e il rispetto della cosiddetta “football earning rule”, che nel triennio 2023-26 impone perdite aggregate non superiori a 60 milioni di euro.

La Roma ha ridotto progressivamente il rosso: -219 milioni nel 2021-22, -103 nel 2022-23 e -81 nel 2023-24. Numeri in miglioramento, ma non ancora sufficienti: sommando le stagioni monitorate, il club dovrà avvicinarsi al pareggio nel bilancio 2025-26.

Nel conteggio Uefa, il -81 del 2023-24 diventa circa -60, mentre nel 2024-25 la perdita è scesa a circa -10/-15. Questo lascia margini strettissimi: per restare nei parametri, la Roma deve colmare un gap di circa 90 milioni.

Il peso deriva anche da alcuni fattori extra:

  • 40 milioni di plusvalenze già realizzate nel 2024-25;

  • +10 milioni di costi dall’ultima campagna acquisti;

  • -12 milioni di ricavi per la fine del contratto con lo sponsor Riyadh Season.

Per rientrare nei limiti, il club di Dan Friedkin dovrà ricorrere a più leve: cessioni importanti (con Koné e Ndicka tra i principali indiziati), la ricerca di un nuovo sponsor di maglia, ulteriori tagli ai costi e soprattutto i risultati sportivi, con la squadra di Gasperini chiamata a migliorare la quinta posizione in Serie A e il percorso nelle coppe, per incassare premi e bonus Uefa.

La proprietà ha già investito oltre un miliardo in cinque anni, ma i fondi immessi non contano ai fini del fair play: servono ricavi reali e sostenibilità. L’estate del 2026 sarà il banco di prova decisivo: solo allora si saprà se la Roma avrà evitato il “cartellino rosso” di Nyon.

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