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Danza

Roberto Bolle tra poche ore a Torino con il suo grande amore...

L'etoile inizierà mercoledì al Regio le prove di "Caravaggio" in scena dal 27 al 29 novembre

Roberto Bolle

L'etoile piemontese Roberto Bolle

Ogni quadro un universo da riscoprire. Perdersi nei volti farabutti dei “Bari”, ammirare le forme dei corpi nudi di  “Davide e Golia”, rivivere le emozioni di fronte al “Narciso” che si specchia nell’acqua innamorandosi di sé stesso. E il fruitore altro non può fare che innamorarsi di lui.
È così che la mostraCaravaggio 2025” che si è chiusa a settembre a Palazzo Barberini di Roma ha conquistato in sei mesi 450mila persone, 3mila ingressi al giorno, e ha conquistato anche lui, Roberto Bolle.

Tanto che l’etoile più famoso del mondo, a marzo ha deciso di passare una notte fra quei 24 capolavori e realizzare la coreografia dei suoi sogni, “Caravaggio”, appunto, l'omaggio andato in onda su Raiuno il 26 marzo. Oggi quella notte - «è stata la più bella della mia vita, un’emozione grandissima», ha detto il ballerino - è uno spettacolo corale con i suoi immancabili “friends” pronto ad approdare al Teatro Regio di Torino dal 27 al 29 novembre. I biglietti sono ancora disponibili, il palcoscenico e Torino, sua città quasi natale dato che Bolle è originario di Casale Monferrato, sono pronti ad accoglierlo già a partire da domani quando inizieranno le prove di un balletto che sta seminando proseliti ovunque e la conseguente caccia alla star.

Non più a Capodanno, quindi, ma a inizio della stagione natalizia che, come da tradizione, sarà ricca di balletti. Dopo “Caravaggio” sarà la volta di “Romeo e Giulietta” (3-14 dicembre) e quindi di “Il lago dei cigni” (19-28 dicembre).

Ma prima lui, Roberto Bolle in Caravaggio fra luci, ombre, corpi che si ispirano a Michelangelo Merisi, attivatore della corrente naturalistica, precursore del barocco. Due ore di danza scultorea, con le musiche di Claudio Monteverdi, riorchestrate da Bruno Moretti, e il light design di Carlo Cerri, in dialogo con i costumi-pelle di Lois Swandale e Kristopher Millar. Le coreografie sono di Mauro Bigonzetti, il coreografo italiano neo-post-classico di maggior spicco internazionale, autore di un balletto nel nome del Caravaggio più conturbante, creato nel 2008 per le qualità guizzanti della star ucraina Vladimir Malakhov, allora alla testa della Staatsoper Berlin. La produzione è di Artedanza.

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