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Il Borghese
25 Novembre 2025 - 05:50
Le immagini partono in bianco e nero, nella Mirafiori del 1957, l’anno in cui si produce la Fiat 500 di Giacosa. E dalle presse, dalla catena di montaggio, esce una carrozzeria brillante e colorata, poi la nuova Fiat 500 Ibrida esce dalle linee e viaggia attraverso la città. È la particolare scelta di marketing di Stellantis per annunciare la nuova auto «orgogliosamente fatta a Torino» e stavolta è vero, a differenza di quell’Italian Style rivendicato, magari per la Grande Panda che nasce in Serbia.
E oggi è il giorno della Fiat 500 Ibrida, la presentazione diciamo in pompa magna. Perché è una giornata tanto importante? Ce ne hanno parlato per mesi, ci hanno presentato la parte di catena di montaggio, hanno svelato i prezzi e la versione speciale “Torino” in giallo e blu, che ha accompagnato anche il Torino Film Festival. Oggi però bisogna fare un modo che sia una vera data spartiacque: si è puntato tutto su questa auto, con i suoi pregi e i suoi difetti, con le incognite del mercato, poiché il suo arrivo è stato pianificato mesi fa, in altre condizioni, persino con un altro amministratore delegato, un piano industriale che ora è in fase di ripensamento.
Fiat 500 Ibrida e Fiat 500 elettrica: sono le due versioni di una sola auto su cui si regge la fabbrica principale di Torino, non solo per una questione storica. Nel 1957, tanto per dire, a Mirafiori c’era anche la Fiat 600, c’era la Fiat 1200.
Insomma, la situazione di Mirafiori, dell’automotive, la conosciamo bene. C’è voglia di credere in questa piccola vettura, in quei numeri sbandierati mesi fa - 100.000 vetture l’anno prodotte a regime -, nelle manovre politiche con cui si cerca di far cambiare idea all’Europa sulla transizione all’elettrico. C’è voglia di una buona notizia, al di là dei valori di Borsa che vedono Stellantis recuperare oltre il 3% in una giornata. "Aprendo le linee della 500 Ibrida l'unica cosa che chiudiamo è la cassa integrazione" dice Olivier Francois, ceo di Fiat. Ecco perché, dopo queste parole, ora Stellantis non può più sbagliare la sua mossa su Torino.
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