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Dall’autografo sul taxi alla cucina di Scabin: in città è “Zerofollia”

Zero

Non c’è niente da fare. Renato Zero chiama e i sorcini rispondono. Un popolo numerosissimo che ieri sera ha preso d’assalto il PalaOlimpico per la prima delle due date torinesi del “Zero a Zero” tour, l’altra si terrà oggi. Ma il soggiorno sabaudo di Renato, e la conseguente “zerofollia”, sotto la Mole è iniziato già giovedì pomeriggio quando il cantautore romano ha regalato ai fan attimi di vero gossip a spasso per il centro, culminati con l’autografo inciso sulla carrozzeria del taxi più famoso di Torino. Quello di Tommy Agosta, il tassista juventino balzato agli onori delle cronache per avere rifiutato la proposta di acquisto della sua vettura, riportante le firme di tutti i giocatori bianconeri, da parte di un ricco arabo. Una proposta del valore di 100 mila euro. Un rifiuto che il destino ha voluto ripagare con il tanto ambito autografo del Renato Nazionale.

«Ci siamo incontrati nel pomeriggio all’Hotel Sitea dove Zero alloggia ogni volta che soggiorna in città - racconta Agosta -. E’ molto simpatico, conosceva la storia del mio taxi e quando mi ha visto ha detto che avevo fatto bene a rifiutare la proposta. Non ha esitato a rilasciare il suo autografo e oltre alla vettura mi ha firmato anche una sua fotografia». L’ultimo autografo prima di quello di Renato? «Quello di Lapo». Il prossimo? «Sogno Di Maria...». Ma il calcio è un’altra storia. In queste ore sotto la Mole l’attenzione è tutta rivolta a Renato Zero, ai suoi sold out, al colore che da sempre riesce a regalare non appena si affacci su un palcoscenico, non appena lo si scorga in strada.

Il soggiorno torinese che, ricordiamolo, continuerà ancora oggi, ha portato il re dei sorcini a fare shopping in prestigiose boutique, come Antonioli di piazza Carlina. E’ lì che si è recato giovedì con i suoi accompagnatori. Chissà che gioia per il personale dello storico negozio del centro, paradiso delle grandi firme e del fashion. E chissà che gioia per chef Davide Scabin, alla guida del Ristorante Carignano (una Stella Michelin) dell’Hotel Sitea, averlo alla sua tavola. Due geni di ambiti diversi, uno ai fornelli, l’altro al microfono, che, certamente, si saranno divertiti.

Ma la gioia più grande Renato Zero l’ha sicuramente provata ieri sera sul palco del palazzetto di corso Sebastopoli dove si è esibito per oltre due ore e mezza in quasi tutto il suo repertorio. Trenta brani di una carriera da favola iniziata 55 anni fa. In scaletta si sono succeduti “Il mercante di stelle”, “Viaggi”, “Cercami”, “Figli”, “Triangolo”, “La vetrina”, “Amico assoluto”. Emozioni allo stato puro che Renato Zero ha condiviso anche con Roberto Swami, il fondatore della comunità religiosa di Leinì, Anima Universale, suo amico da sempre.

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