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Flashback Habitat

“Torino Jam Session", l'arte a suon di musica

Dal 21 giugno in corso Giovanni Lanza l’esposizione dedicata a opere e musica

Torino Jam Session

Una galleria di arte contemporanea e musica

Musica e arti visive si fondono nella mostra “Torino Jam Session. Energiche e liberatorie ibridazioni nell’arte”, da oggi aperta al pubblico a Flashback Habitat - Ecosistema per le Culture Contemporanee 75, in corso Giovanni Lanza 75. Un inedito format, quello ideato da Alessandro Bulgini per la rassegna estiva ospitata fino al 1° ottobre prossimo nel nuovo hub culturale di Borgo Crimea, quartier generale di Flashback Art Fair, inaugurato il novembre scorso in occasione della fiera diretta da Ginevra Pucci e Stefania Poddighe.

Un’esposizione che pone al centro la creatività del territorio e che è stata concepita come una jam session. «Mi sono ispirato al blues bar che avevo a Livorno nel 1989, Vernice Fresca, un luogo dove arte e musica si mescolavano - spiega il direttore artistico -. Una sera vennero a mangiare da noi due importanti musicisti afroamericani della grande jazz band di Lionel Hampton. Chiesi loro di suonare ne nacque una serata indimenticabile».

Quella jam session ne ha ispirate altre 15. Sono le 15 jam session che risuonano, “energiche e liberatorie”, nelle 15 sale della mostra al secondo piano di Flashback Habitat dove sono esposte una settantina di opere di artisti torinesi. Scandito dal ritmo della batteria suonata da Donato Stolfi, il video farà da sottofondo musicale ai “Dervisci” di Aldo Mondino, al “Fish eye” di Enzo Obiso, alle tele di Giorgio Griffa, alle fotografie di Monica Carocci, ai ritratti di Elke Warth, ai paesaggi alieni di Pierluigi Pusole, alle creazioni di Marco Gastini, di Bartolomeo Migliore, Victor Kastelic, Gruppo Fotografia Psicogeografica, Alessandro Bulgini, Luigi Gariglio, Giorgio Griffa, Turi Rapisarda, Sergio Cascavilla, Pierluigi Meneghello, Alessandro Rivoir, Bruno Zanichelli, Donato Stolfi.


Non solo la mostra “Torino Jam Session”. Flashback Habitat presenta al pubblico una nuova opera. E lo fa nello spazio esterno del complesso di corso Lanza nell’ambito del progetto “Vivarium”. Dopo “Roots pipeline” di Francesca Casale e “Serie Zero” di Paolo Grassino, il parco artistico si arricchisce di “Sedie nello spazio” di Fabio Cascardi, un’installazione realizzata in acciaio e vernice antirombo.


Ed è ancora a firma Alessandro Bulgini l’inaugurazione oggi in piazza Bottesini del manifesto di Sergio Cascavilla “L’arte povera È INGombraNTE ObsoleTA”. Si tratta del primo appuntamento del 2023 con la nona edizione di “Opera Viva, Il Manifesto”, quest’anno intitolata “Opera Viva, Luigi l’addetto alle affissioni”. Luigi, l’addetto alle affissioni, questa volta appenderà il manifesto all’incontrario. «E saranno all’incontrario anche tutti i manifesti di questa edizione - anticipano da Flahback - in un vero e proprio ribaltamento di ruoli».

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