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Il comico

Federico Basso star di Instagram con una... crostatina

Il cabarettista classe 1975 è già stato definito il Woody Allen torinese. Cresciuto tra le fila di Zelig, oggi è un vero fenomeno dei social con 112mila follower

Federico Basso

Federico Basso e la sua parodia di Masterchef

I Boomer se la ricordano bene e, forse non solo loro. È la crostatina, la merenda che le mamme si ostinavano a propinare ai loro bambini a scuola e che, puntualmente, arrivava all’intervallo completamente sbriciolata dalla “prova” zaino. Una parentesi di vita quotidiana diventata una gag virale grazie alla geniale comicità di Federico Basso, già battezzato il Woody Allen di Torino.

Del cabarettista classe 1975, ex perito elettronico, oggi uno dei volti più acclamati della stand up comedy e di Zelig, l’idea di creare il personaggio di Masterchef con il quale, oltre ai palcoscenici, ha conquistato il web attraverso i suoi profili social dove vanta migliaia di follower. Instagram (https://www.instagram.com/reel/Cu1YNVQNlQQ/) ne conta addirittura 112mila facendo di Basso un vero fenomeno che, prendendo spunto dallo stile dei più blasonati influencer per farne parodia, è diventato lui stesso un content creator da record. A ogni suo post non si contano i like, per non parlare dei commenti dei fan.

Volto serio, aria decisamente credibile, Basso riesce a riproporre la figura dello chef di turno usando un linguaggio e modi di fare che sembrano reali. Non una macchietta, ma il lato paradossale di ciò che la tv ha saputo inventare, pura cultura moderna. «Il piatto di oggi si chiama ricordo di infanzia - inizia così la gag della crostatina - e va servito ancora incelofanato...». ma c’è anche «L’ovo sapiens con cui oggi ho voluto alzare l’asticella» e via dicendo con il suo sguardo serio e il grembiule grigio.

E i video riguardano anche i voti che Basso dispensa a locali e ristoranti come in "4 ristoranti". Si cambia stile invece per le parodie di Rocky con titoli di nuovi film davvero improbabili. «I film che forse non hai ancora visto come “Rocky e i suoi fratelli” di Luchino Visconti, “Rocky 1942” e “Rocky Horror Picture Show”». Insomma, cultura moderna, rigorosamente a prova di web.

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