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al cinema nazionale

Un viaggio nel cuore di Giorgio Gaber: il documentario di Riccardo Milani debutta a Torino

Mercoledì 1° novembre il regista presenta in anteprima il lavoro sul cantautore milanese scomparso 20 anni fa: "Raccontarlo per me vuol dire ringraziarlo"

Un viaggio nel cuore di Giorgio Gaber: il documentario di Riccardo Milani debutta a Torino

Appuntamento speciale domani, mercoledì 1 novembre alle 21,15, al cinema Nazionale in via Pomba con il regista Riccardo Milani che presenta in anteprima al pubblico torinese il suo documentario “Io, noi e Gaber”, poi in sala come evento speciale dal 6 all’8 del mese. «Giorgio Gaber è stato una persona importante della mia vita», ha spiegato il regista. «Raccontarlo per me è stato soprattutto un modo per ringraziarlo per tutto quello che nei decenni mi ha dato e, soprattutto, ha dato a tutti noi. È stato tante cose: un grande musicista, un grande cantante, un conduttore televisivo, un attore, un uomo di teatro inventore di un genere, un artista di impegno civile». Insieme a Milani, autore amatissimo dal pubblico per i suoi film, tra cui “Come un gatto in tangenziale” e “Grazie ragazzi” con Antonio Albanese, sarà al cinema Nazionale anche Paolo Dal Bon, Presidente della Fondazione Giorgio Gaber e anche uno degli intervistati insieme alla figlia di Gaber, Dalia, a Jovanotti e Claudio Bisio, Ivano Fossati e Mogol, Gianni Morandi e Ricky Gianco, ma anche Fabio Fazio, Vincenzo Mollica e tanti altri.

Per approfondire leggi anche: Sopra il traiiler del docufilm "Io, noi e Gaber


Il documentario è un viaggio intimo ed esclusivo: da una parte la storia più privata attraverso le parole della figlia e delle persone storicamente a lui più vicine; dall’altra un racconto corale di grandi personaggi ed artisti che lo hanno vissuto e amato negli anni. «Ascoltare Gaber oggi è importante quanto “vederlo”. Vedere il suo corpo esprimere la sua rabbia, vedere la sua passione civile, vedere e ascoltare il suo coraggio nel non avere né autocensure opportuniste, tanto meno censure di nessun tipo. È di fatto un esponente della cultura del nostro paese che ha avuto la capacità e la volontà di essere popolare».
“Io, noi e Gaber” è un viaggio di oltre due ore nella vita e soprattutto nella carriera dell’artista milanese, scomparso proprio vent’anni fa a soli 64 anni. Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della sua vita, sa emozionare e coinvolgere grazie alla forza e bellezza delle sue creazioni. «Ha avuto sempre il coraggio di fare scelte scomode per le quali correre dei rischi e pagare dei prezzi. Ha mantenuto intatto il coraggio del pensiero, il coraggio di indignarsi, rincorrendo solo la giustezza delle cose e non il giudizio dettato dalla moda», aggiunge il regista.


Il documentario è un viaggio intimo ed esclusivo: da una parte la storia più privata attraverso le parole della figlia e delle persone storicamente a lui più vicine; dall’altra un racconto corale di grandi personaggi ed artisti che lo hanno vissuto e amato negli anni. «Ascoltare Gaber oggi è importante quanto “vederlo”. Vedere il suo corpo esprimere la sua rabbia, vedere la sua passione civile, vedere e ascoltare il suo coraggio nel non avere né autocensure opportuniste, tanto meno censure di nessun tipo. È di fatto un esponente della cultura del nostro paese che ha avuto la capacità e la volontà di essere popolare».
“Io, noi e Gaber” è un viaggio di oltre due ore nella vita e soprattutto nella carriera dell’artista milanese, scomparso proprio vent’anni fa a soli 64 anni. Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della sua vita, sa emozionare e coinvolgere grazie alla forza e bellezza delle sue creazioni ha avuto sempre il coraggio di fare scelte scomode per le quali correre dei rischi e pagare dei prezzi. Ha mantenuto intatto il coraggio del pensiero, il coraggio di indignarsi, rincorrendo solo la giustezza delle cose e non il giudizio dettato dalla moda», aggiunge il regista. Sarà una settimana torinese per la famiglia Milani: mercoledì 1° novembre sarà al Nazionale Riccardo per il suo documentario, sabato è attesissima sua moglie - e spesso attrice nei suoi film - Paola Cortellesi che presenta al cinema Romano alle 18,30 e all’Ambrosio alle 21 il suo esordio dietro la macchina da presa, “C’è ancora domani”. Biglietti già in prevendita.

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