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A tutto musica
26 Dicembre 2023 - 17:20
Fabrizio De Andrè è scomparso l'11 gennaio 1999
Più che un cantante, un poeta. Non una star intendiamoci, un antidivo per eccellenza che con le sue parole e le sue musiche è riuscito, però, a mettere tutti d’accordo tanto da essere considerato, ancora oggi, a 25 anni esatti dalla sua morte, uno dei nomi più importanti del cantautorato italiano.
Un evento al quale tutti sono invitati a partecipare portando con sé anche il proprio strumento musicale rigorosamente acustico (chitarre, violini, fisarmoniche, armoniche, percussioni, sax, trombe) o, in mancanza di questo, la propria voce. Perché in fondo si sa, tutti cantano De Andrè.
«La cantata nacque proprio il giorno della sua morte, l’11 gennaio 1999 - spiega Giuseppe Guccione, organizzatore dell’evento torinese insieme con Gianluca Chimienti -. Fu un’idea che lanciò Radio Popolare in Piazza Duomo. Da lì, questo appuntamento si è ripetuto ogni anno e cinque anni anni fa lo abbiamo portato a Torino. Come sempre ci collegheremo, tramite i social, con tutte le altre città italiane dove è prevista la Cantata, da Milano a Bologna. Ci si ritrova alle 20, poi alle 22 si canta tutti insieme “Il pescatore”, andremo avanti fino dopo la mezzanotte».
Una preghiera all’unisono dedicata a un artista che ha lasciato indelebilmente il segno attraverso il suo messaggio musicale in cui i protagonisti sono gli ultimi, chi vive ai margini della società, il popolo della notte, le prostitute. Un mondo molto lontano dal quello in cui nacque il 18 febbraio 1940 a Genova da genitori, di origine piemontese, trasferitisi in Liguria per costruire la loro fortuna borghese. Il papà Giuseppe divenne un top manager dell’Eridania, la mamma era già figlia di imprenditori vitivinicoli. Ma lui, Fabrizio, soprannominato Faber dall’amico Paolo Villaggio, rimase sempre lontano anni luce da quella classe sociale alla quale si ribellò attraverso il pensiero politico e la vita scapestrata arrivando anche a lasciare gli studi di Giurisprudenza a tre esami dalla fine. Fu quando, finalmente, incontrò la musica per non abbandonarla mai più. Neppure adesso.
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