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la ricorrenza
17 Gennaio 2024 - 17:29
Una veduta della Cappella della Santa Sindone progettata da Guarino Guarini
Quattrocento anni fa, il 17 gennaio del 1624, nasceva a Modena Camillo Guarino Guarini. Architetto, sacerdote, teologo, matematico, studioso di filosofia e astronomia - è stato autore di tre trattati di astronomia, un saggio su Euclide e di un trattato filosofico “Placita Philosophica”, Guarini disegnò il volto barocco di Torino. Eppure ieri non c’era quasi traccia di questo anniversario sotto la Mole, a parte il concerto che si è tenuto ai Musei Reali “Anima mea liquefacta est. Il canto di Salomone”, eseguito nella Cappella della Sindone e a cura del Conservatorio di Torino. Per trovare qualcosa di più corposo occorre andare in America. Come dire? “nemo propheta in patria”.
In America, a Chicago per la precisione, dal 14 al 17 febbraio prossimo l’architetto più innovativo della sua epoca verrà celebrato dal College Art Association con “Guarino Guarini: 400 years”, una sessione/evento sponsorizzata dalla Society Architectural Historians. «La vita e le opere di Guarino Guarini - spiegano gli organizzatori - meritano di essere oggetto di un rinnovato interesse storiografico e appare quindi necessario cogliere la ricorrenza come occasione per dare nuovo impulso alla ricerca». L’appuntamento d’oltreoceano giunge a conclusione di un percorso iniziato due anni fa, quando Edoardo Piccoli del Politecnico di Torino riunì sei studiosi dando vita al “Guarini 400 Working Group”, il cui logo richiama la facciata curva di Palazzo Carignano, con l’idea di «organizzare eventi, pubblicizzare iniziative e proporsi come fonte di informazioni relative alla celebrazioni per il 400esimo anniversario». Celebrazioni di cui a Torino non c’è stata l’ombra.
Guarini impiegò soltanto 17 anni per lasciare un’impronta indelebile nella nostra città. Giunto nel novembre del 1666, inviato dal padre generale dei teatini a dirigere i lavori di rinnovamento della chiesa di San Lorenzo, venne investito il 19 maggio 1668 della patente di «ingegnere per la Fabbrica della Cappella del Santissimo Sudario con tutti gli onori […] e con lo stipendio di lire mille d’argento a soldi venti cadaun anno da cominciarsi a principio di gennaro dell’anno corrente». Realizzò così quella originalissima cappella poi danneggiata dall’incendio del 1997 e ripristinata nel 2018 dopo un lungo restauro. Sempre di Guarini è la firma sulla chiesa di San Filippo Neri, il collegio gesuitico dei nobili in piazza San Carlo e, soprattutto, il palazzo Carignano, la cui facciata, a corpo centrale curvilineo, costituisce l’opera civile guariniana più importante di questo periodo. Un nome, dunque, il suo, indissolubilmente legato alla nostra città la quale conserva nella Biblioteca Nazionale la prima edizione di “Architettura civile”, opera pubblicata postuma nel 1737 a cura di Bernardo Vittone.
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