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Settima arte?
29 Gennaio 2024 - 17:00
Ginevra Elkann e Alba Rohrwacher
Torna a casa, nella Torino della sua famiglia. Torna per presentare il suo secondo film da regista, “Te l’avevo detto”, che arriva in sala da giovedì 1 febbraio in tutta Italia a quattro anni dal suo esordio dietro la macchina da presa con “Magari”: Ginevra Elkann sarà proprio giovedì alle 19,30 al cinema Romano per incontrare il pubblico e parlare di questo suo lavoro, un film corale in una Roma asfissiata da un’anomala afa invernale.
Nei giorni in cui il fratello John è sotto attacco, con tutta Stellantis, della premier Meloni, di Luca Cordero di Montezemolo e di Flavio Briatore, la sorella Ginevra si concentra sul cinema, da anni al centro del suo lavoro prima come distributrice e produttrice, ora come regista.
«Questo film - spiega - è stato scritto durante la pandemia, attraverso infinite chiamate su zoom, in uno stato d’animo influenzato da paure che fino a quel momento erano ignote. È stato realizzato in un mondo che stava cambiando, con mascherine e test covid, pieno di nuove regole e normative. È stato un vero viaggio, viene da luoghi di oscurità, di dolore, di amore e di speranza».
“Te l’avevo detto” si svolge lungo due giorni e vede un gruppo di personaggi incrociare i propri destini: una pornostar al ritorno dopo anni di assenza, interpretata da Valeria Golino; una sua amica pericolosa, cui dà volto e voce un’altra torinese illustre come Valeria Bruni Tedeschi; una coppia in crisi composta da Alba Rohrwacher e Riccardo Scamarcio; due fratelli distanti interpretati da Danny Huston e Greta Scacchi.
«Durante una calda estate romana, dove tutto si stava sciogliendo intorno a me, mi sono chiesta se il mondo sarebbe stato così per sempre, per sempre caldo, giallo e secco. È stato allora che ho sentito il bisogno di raccontare questa storia. Quell’estate mi ha ricordato la Bibbia e i peccatori: mi interessava il peccato e perché oggi molto spesso viene considerato malattia».
Non tutte le singole storie hanno il respiro adeguato, la sensazione è che il racconto si perda un po’ nella “nebbia” come capita ai vari personaggi: un film costruito con ottime premesse ed eccellenti professionalità che non mantiene tutto ciò che premette, ma che lambisce temi importanti e urgenti. «Sappiamo che il mondo si sta riscaldando. Ma siamo così assuefatti ai nostri stili di vita, così accecati da ciò che ci circonda, che non riusciamo a invertire la rotta. Sappiamo che è tutto sbagliato, ma ne siamo schiavi».
I biglietti sono in vendita online e alle casse del cinema.
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