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Un altro Ferragosto (a Torino) per Paolo Virzì

Il regista e parte del cast al Cinema Ambrosio il 12 marzo per l'anteprima (GUARDA IL TRAILER)

Paolo Virzì

Paolo Virzì sul set

Martedì 12 marzo alle 20,30 all’Ambrosio Cinecafé il regista Paolo Virzì torna in città, dove è stato anche direttore per un anno del Torino Film Festival, a presentare il suo nuovo film, “Un altro Ferragosto”, sequel a 28 anni di distanza di uno dei suoi più grandi successi, “Ferie d’Agosto”.

«Ho provato - spiega il regista toscano presentando il film - più volte negli anni a proseguire il racconto di quelle famiglie e di quelle vicende. Ho scritto tante sceneggiature che poi sono rimaste lì, inedite. Anche questa volta non è stato facile, perché bisognava fare i conti con tante cose, ma era proprio questo che mi attraeva: il tema del passare del tempo».


Sull’isola di Ventotene ancora una volta si ritrovano due nuclei familiari agli antipodi: da un lato i Molino, intellettuali di sinistra, convinti di avere la verità in mano e un po’ troppo snob verso il resto del mondo; dall’altra i Mazzalupi, popolani arricchiti, tendenzialmente di destra ma soprattutto caciaroni, ignoranti e rumorosi.


Insieme a Virzì all’Ambrosio (i biglietti si possono già acquistare in cassa, al costo di 8/6 euro, o sul sito) ci saranno anche due membri del cast: Vinicio Marchioni e Anna Ferraioli Ravel interpretano rispettivamente un personaggio nuovo, Cesare, e uno storico, Sabrina Mazzalupi.


Così presentano i loro personaggi, promessi sposi nel racconto: «Cesare - ammette candidamente l’attore lanciato da “Romanzo criminale” - penso sia il personaggio più detestabile che abbia mai interpretato e proprio per questo motivo è stato molto divertente. Con Paolo ne abbiamo parlato tantissimo, ci piaceva l’idea di costruire un involucro sicuro, arrogante, presuntuoso, basato su un certo tipo di romanità contemporanea. Un involucro che fosse vuoto e detestabile».


Ferraioli Ravel era adolescente nel primo film, ora è un’influencer di successo (per caso) che rischia di essere sfruttata da uomini, familiari e politici. «Sabrina - racconta lei stessa - ha una sorta di ritardo cognitivo: è incapace di concepire cattiveria, e questa sua incapacità la rende profondamente inadeguata rispetto a una realtà fatta di violenza, una violenza anche familiare e sociale». “Un altro Ferragosto” è una commedia amara basata sugli stereotipi, uno specchio della nostra società che è oggi ancora più miserevole rispetto a 28 anni fa: forse sono troppi gli spunti e i personaggi, in molti casi poco approfonditi, ma i due attori invitati all’Ambrosio (insieme a Emanuela Fanelli) sono sicuramente i migliori del gruppo.

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