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dal 4 al 9 giugno

"Nel segno di Capizzi": da tutto il mondo per Cinemambiente 27

La prima edizione del festival senza il fondatore sarà dedicata a lui: "Lo ha reso tra i più autorevoli al mondo..."

"Nel segno di Capizzi": da tutto il mondo per Cinemambiente 27

Gli abissi del mare in un documentario girato in Sicilia, "Abyss clean up"

Nel segno di Gaetano Capizzi: il nome del fondatore e storico direttore, purtroppo prematuramente scomparso lo scorso autunno, aleggia per tutta la presentazione dell’edizione 27 del “suo” festival Cinemambiente, che torna al cinema Massimo dal 4 al 9 giugno diretto questa volta da Lia Furxhi, da tempo sua più fedele e preparata collaboratrice.
«Il festival è dedicato a lui - spiega la neo-direttrice - che l’ha fondato 27 anni fa e l’ha reso uno dei festival a tematica ambientale più autorevoli al mondo, nella convinzione che i film possono essere uno strumento straordinario per capire, e far capire, l’importanza di tutelare il Pianeta in cui viviamo».

Sono 76 i titoli complessivi, tra documentari italiani e stranieri, corti e una sezione fondamentale fatta da e per i giovani e giovanissimi cittadini del futuro, Cinemambiente Junior. E poi il consueto ampio programma di approfondimenti sul tema, incontri e confronti: quello ambientale è argomento sempre più centrale e pressante, grazie al cinema può essere facilmente compreso ad ogni livello. Tutto a ingresso gratuito. Il manifesto, un sole nero su un cielo azzurro che omaggia Magritte (ideato come sempre negli ultimi anni da Gian Paolo Berra), è al contempo una minaccia visibile per il futuro del pianeta e anche la metafora del buco, impossibile da colmare, che Capizzi ha lasciato nel mondo del cinema e dell’ambientalismo. «In ricordo di Gaetano è istituito quest’anno un riconoscimento da attribuire a un film italiano, per ricordare il ruolo importante che il Festival, sotto la guida del suo direttore, ha avuto nella nascita e nella crescita della produzione documentaria nazionale a tema ambientale».

Si inizia il 4 con un’inaugurazione “cinefila”, la proiezione di un capolavoro ritrovato del cinema muto brasiliano, “Amazonas, maior rio do mundo” del 1918, creduto scomparso per oltre un secolo, ora restaurato e musicato dal vivo, e si chiude con “Voyage au Pôle Sud”, il nuovo lavoro del Premio Oscar Luc Jacquet, storico autore de “La marcia dei pinguini”.
Furxhi e il gruppo di lavoro di Cinemambiente hanno presentato un programma di grande livello, che avrebbe reso orgoglioso Capizzi: certezze per il futuro non ce ne sono ancora («Dobbiamo iniziare a lavorare in vista dell’edizione 30», ha detto il direttore del Museo del cinema Domenico De Gaetano), ma di certo cambiare struttura del festival e affidare ad altre persone questo prezioso evento, come si paventa da più parti, ad oggi non sembra l’idea migliore.

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